Nel precedente post dedicato al politicamente corretto, ho citato una fake-news che è stata costruita e diffusa in modo molto efficace: la storia del divieto legale di qualificare i genitori come "padre" e "madre" e il corrispondente obbligo di inserire nei documenti amministrativi la più neutra dicitura di "genitore 1" e "genitore 2".
Non c'è nulla di vero in questa storia, ma è quasi impossibile da smentire perché sembra confermata da molte notizie ricorrenti sulla stampa e in TV. Quasi nessuno dispone del tempo e delle competenze necessarie per verificare se davvero in qualche norma di legge o in qualche regolamento amministrativo o in qualche modulo burocratico non sia realmente apparsa una tale assurdità. Poi, se tutti ne parlano, si può legittimamente supporre che qualcosa di vero dovrà pur esserci.
Dagli organi ufficiali di informazione non è mai arrivata alcuna smentita, inoltre l'anno scorso la notizia che attribuiva a Salvini, all'epoca Ministro dell'Interno, il merito di aver ripristinato l'uso delle parole "padre" e "madre" nei documenti ufficiali ha fornito a tutti una indiretta conferma della reale esistenza del caso.
Proverò io a fare il "debunker". Oddio che brutta parola! Meglio l'italiano: proverò a smontare la bufala e per farlo dovrò spulciare tra le norme, ma prima vorrei farvi notare che questo tipo di bufala nasce all'interno di un'altra bufala più grande chiamata "Teoria Gender", un inglesismo brutto e fuorviante.
Allora cominciamo dal Gender rinviando ad un prossimo post la questione del genitore 1 e genitore 2.
Gender
Gender è un termine inglese che si può tradurre con "genere". Quindi nel senso letterale una Teoria del Gender dovrebbe definire i generi, cioè spiegare la differenza tra il maschile e il femminile. Pare invece che sia tutto il contrario: i nemici di questa teoria ci dicono che il "Gender" è una ideologia che tende ad abolire la differenza tra maschio e femmina. Ciò si potrebbe fare separando il genere maschile-femminile dal sesso biologico maschio-femmina. Il genere non avrebbe un fondamento biologico, ma diventa un fattore culturale modificabile a piacere: il maschio può assumere tutte le forme esteriori del femminile e viceversa, ma oltre al questo il Gender vorrebbe abolire la logica binaria affermando l'idea che non esistono due generi generi contrapposti, bensì tanti attraerso i quali è possibile un passaggio fluido. Il maschile e il femminile resterebbero solo come polarità del modello gender-fluid.
L'idea di un gender-fluid farebbe scomparire i due sessi? I modelli tradizionali di maschile e femminile sono minacciati da una possibile dissoluzione in un indistinto genere fluido? C'è il rischio di vedersi tutti obbligati ad essere omosessuali, transessuali, bisessuali, queer, ecc.?
No, assolutamente no. Le minoranze che non si riconoscono nel genere maschile o femminile ( i non-binari) non intendono imporre nulla agli altri, chiedono solo di essere accettati, come erano accettati nel mondo antico gli ermafroditi, i travestiti e gli androgini. Una società che si impegna a rispettare tutti, anche travestiti e transessuali, non sta cercando di abolire i due generi tradizionali che restano legati ai due sessi biologici. Però esiste un diffuso timore che in tal modo nei bambini e nei ragazzi si potrebbe indebolire e confondere la formazione della personalità. Accade quindi che venga ritenuta pericolosa anche la sola idea di impartire nelle scuole un insegnamento che sia rispettoso degli altri, anche di quelli che appartengono a particolari minoranze o che non si identificano con uno dei due generi. L'educazione alla tolleranza e al rispetto viene interpretata come una minaccia ai valori della tradizione. Queste persone di orientamento conservatore non si limitano a suggerire prudenza agli educatori, ma ipotizzano che dietro la minaccia di abolizione dei generi tradizionali si nasconda una strategia di annullamento dei sessi. Una strategia segreta, quindi un complotto.
Complottismo
Gli artefici principali del complotto Gender sarebbero le associazioni che difendono i diritti delle minoranze sessuali: gay, lesbiche, transessuali, bisessuali, asessuali e altri ancora che vengono spesso indicati con l'acronimo LGBT.
Cosa vogliono costoro? Vogliono semplicemente farci sapere che esistono anche loro, oltre e ai maschi e alle femmine.
Il transessuale è qualcuno che ha deciso di cambiare sesso, passa da un genere all'altro e non credo che lo farebbe se fosse convinto che i generi non esistono. L'omossessuale prova attrazione per persone appartenenti al suo stesso sesso che ovviamente riconosce e apprezza. Comunque si voglia guardare la questione si vedrà che non esistono i negazionisti delle differenze di genere. I rappresentanti della comunità LGTB+ hanno sempre affermato che il loro intento è quello di affermare e tutelare le differenze,non di negarle. Ne consegue che la Teoria Gender volta alla abolizione dei generi e dei sessi esiste solo nella fantasia di chi teme questa possibilità.
Tolleranza e intolleranza
La tolleranza e il riconoscimento di stili e atteggiamenti non conformi ad un modello perfettamente maschile o perfettamente femminile non impedisce a nessuno di sentirsi e di comportarsi da maschio o da femmina secondo i modelli tradizionali. Come è evidente che la libertà di pensiero non minaccia mai nessun pensiero, così una maggior libertà sessuale non minaccia alcuna scelta sessuale. In un clima di tolleranza tutte le identità di genere sono accettate, nessuna è minacciata.
In una società che vuol definirsi democratica e liberale non ci sono argomenti che possano giustificare le restrizioni di libertà se non vi è offesa o violenza nei confronti di altri. In mancanza di argomenti dialettici i conservatori del dogmatismo di genere sono costretti a trasformare il principio di libertà in un pericolo. Ma pericolo rispetto a cosa? Ai bambini, dicono.
I bambini
Di norma la libertà sessuale di qualcuno non nuoce agli altri, ma potrebbe nuocere al bambino, potrebbe turbarlo nel suo sviluppo psichico. Badate, non è solo il pedofilo (altro vocabolo orwelliano entrato nell'uso comune: pedofilo dovrebbe essere chi ama i bambini, non chi voglia abusarne sessualmente) che potrebbe forzare o indurre i piccoli a pratiche sessuali che essi subirebbero come violenza, ma qualunque spettacolo può turbare un bambino, anche la visione occasionale dei propri genitori durante un amplesso può generare un trauma. Per tutelare il bambino dobbiamo impedire ad ogni coppia sposata con prole di avere rapporti coniugali? Ovviamente no, perché sarà sufficiente una separazione che impedisca al bambino di vedere ciò che non potrebbe ancora capire.
La sacrosanta tutela dei bambini non vale ad introdurre divieti assoluti, né può essere posta alla base di una discriminazione tra atti leciti e atti illeciti, va garantita solo tenendo alcune cose fuori dalla vista dei bambini. Questa è una regola che deve essere rispettata allo stesso modo da coppie etero, coppie gay o lesbiche o di ogni altro genere. Una regola uguale per tutti. L'omosessuale non minaccia l'innocenza del bambino più di quanto non possa fare l'eterosessuale.
Ognuno, fin da piccolo, sviluppa la propria identità sessuale in modo graduale e questa gradualità va rispettata, evitando forzature e turbamenti, ma evitando anche un isolamento assoluto che porterebbe a ritardi e frustrazioni nello sviluppo. Se la personalità si forma in un clima rispettoso, che non impone nulla e non nasconde troppo, potremo dire che ognuno svilupperà liberamente la propria identità sessuale. Liberamente non significa senza influenze, ma senza forzature, senza imposizioni, senza violenze. In tal modo non sapremo se tutti giungeranno ad identificarsi con un modello perfettamente maschile o perfettamente femminile. Probabilmente no, perché per esperienza sappiamo che le deviazioni ci sono sempre state. Tra le forzature da evitare c'è anche la pretesa di inculcare a ciascuno uno stile e un atteggiamento prestabiliti: sei una femmina quindi ti metterai la gonna e giocherai con le bambole, se sei un maschio calzoncini, pallone e pistola. Per evitare queste forzatura non è necessario distruggere le bambole, non sarebbe corretto obbligare i maschi a giocare con la bambole e sarebbe altrettanto stupido riscrivere le favole con biancaneve in blue-jeans e guantoni da box. I modelli elaborati da millenni non vanno manipolati e riadattati in un nome del politicamente corretto. I modelli tradizionali restano come sono e devono godere dello stesso rispetto che viene riservato ad ogni patrimonio culturale, sia esso letterario, artistico, archeologico. L'unica cosa da eliminare è la forzatura, l'imposizione.
Le elaborazioni culturali del passato
Abbattere la statua di Mussolini il 26 luglio 1943 era un normale gesto di rabbia, oggi sarebbe una sciocchezza, non perché è cambiata la condanna nei confronti del dittatore, ma perché ormai la statua di Mussolini dovrebbe aver perso ogni valore politico e dovrebbe essere solo un reperto storico. I rivoltosi del BLM che nei giorni scorsi hanno abbattuto la statua di Cristoforo Colombo hanno fatto una sciocchezza che non giova a nessuno. Il gesto va condannato sia che l'abbiano fatto i rivoltosi per eccesso di rabbia, sia che l'abbiamo fatto gli agenti infiltrati dal governo per delegittimare le rivolte. Questa simmetria è tanto semplice da definire quanto difficile da far digerire. Chi cerca di giustificare la violenza dei poliziotti ritenendo che un'astratta idea di ordine prevalga sul valore di una vita umana, giustificherà a maggior ragione la violenza ordinata da un governo contro inutili statue per il buon fine di soffocare una pericolosa rivolta. Lo fanno in molti, ma sbagliano. Se vuoi rispetto devi dare rispetto.
Credo che lo stesso principio debba valere anche nel "gender". Impariamo a rispettare tutte le devianze sessuali, anche le più strane, per poter ottenere da tutti anche il rispetto dei tradizionali modelli di maschio e di femmina. Lasciamo che nei libri di scuola ci siano esempi di mamme casalinghe e di papà che fanno i maccanici o i muratori, senza ridere della bambina che ci dirà di voler fare la meccanica o del maschietto che vuole giocare con le bambole. Il rispetto degli altri non è una "teoria gender", non è un nemico che minaccia la nostra identità. Chi vorrebbe epurare i libri da esempi troppo tradizionali non sta spianando la strada a una maggior libertà perché a quei modelli eliminati ne subentreranno altri, quindi si fa solo un regalo a chi cerca argomenti per sostenere che esiste una segreta strategia di demolizione dei modelli tradizionali, che c'è un complotto contro la famiglia e contro la natura.
Il processo di liquefazione della società
Potrei chiudere qui il mio post, ma so che ci sono due possibili obiezioni rispetto alla tesi che ho riaffermato.
La prima obiezione è ovvia, tutto il fronte impegnato nella crociata contro l'ideologia Gender dirà che la non esistenza della teoria Gender è un artificio che consente di proseguire nell'opera di distruzione dei due sessi. E' lo stesso ragionamento ben collaudato dall'integralismo religioso: il diavolo ha tutto l'interesse a farci credere alla sua non esistenza, così potrà agire indisturbato. Dunque chiunque afferma l'inesistenza del diavolo è complice del diavolo. Una tesi indimostrabile volta a respingere e criminalizzare ogni ragionamento.
L'altra obiezione proviene dal fronte LGTB che include anche chi non si accontenta di ottenere tolleranza e rispetto, ma vuole una piena parificazione tra i generi tradizionali e le varie altre forme affermando che tutte debbano godere dalla stessa considerazione. A tale scopo nonmanca chi arriva a sostenere che la parità si potrà ottenere solo eliminando la prevalenza dei modelli tradizionali. Questa concezione, forse la più estrema tra le rivendicazioni provenienti dall'area LGTB, rinforza i timori e gli argomenti della crociata anti-gender. Ma questa non è la posizione di quella minoranza appartenente ai gruppi LGTB, è un'esigua minoranza della minoranza. Sono solo le crociate antigender che la rendono visibile.
Si potrebbe tranquillamente lasciare libertà di espressione anche a queste posizioni più estreme, sottolineando che l'esistenza di particolari opinioni non dimostra che esse siano il motore dei cambiamenti sociali; non dimostra neanche che la dottrina del rispetto dovuto ad ogni persona sia solo una falsa copertura.
La teoria del gender come dottrina che guida i cambiamenti legislativi e sociali non esiste. Tuttavia non si può negare che l'evoluzione socio-economica ha gradualmente indebolito i legami familiari. La destrutturazione della famiglia rende più liberi, ma rende anche più vulnerabili i singoli individui, creando uno stato di precarietà di cui il consumismo riesce ad approfittare. Forse il vero nemico della famiglia è il capitalismo che si nutre della debolezza e della fragilità dei potenziali consumatori, non è la fantomatica teoria gender.
Forse il vero nemico della famiglia è il capitalismo, non la teoria gender.“ La teoria gender non è altro che lo strumento ideologico per la destrutturazione, o peggio la distruzione, della famiglia. enendo meno la famiglia, scompaiono quei legami di appartenenza e di solidarietà tra le persone. Come giustamente sottolinei, l’individuo si ritrova ad essere isolato nella società, e quindi ad essere vulnerabile e alla mercé del sistema.
RispondiEliminaCome faccio a risponderti, Erri? Dovrei riscrivere tutto il post dall'inizio.
RispondiEliminaSì, i capitalisti hanno vantaggi a disgregare i legami, hanno appoggiato il divorzio, l'emancipazione dei giovani e delle donne, la mobilità e flessibilità del lavoro... ma dove lo vanno a trovare qualcuno che vuole omologare i generi sessuali? Quelli delle famiglie arcobaleno si oppongono, le femministe non vogliono essere omologate neanche ai trans, negli LGTB ci sono distinzioni dentro le distinzioni... la teoria gender è solo nell'immaginazione dei neocon, nuovi crociati, gli atei devoti secondo l'autodefinizione che s'è dato Giuliano Ferrara. Per combattere un nemico che non esiste, si oppongono ai libri e ai programmi scolastici basati sul rispetto delle diversità, sulla non-violenza e sui diritti civili. Così rendono al capitalismo un ottimo servizio: famiglie disgregati e individui incerti, impauriti e ignoranti in lotta tra loro.