La legge di bilancio elaborata dal governo Meloni sta sollevando molte polemiche, alcune prevedibili altre pretestuose e molto fastidiose.
Era prevedibile che un governo di destra avrebbe favorito i gruppi sociali da cui si sente sostenuto, che non sono i poveri, benché ci siano anche poveri che hanno dato il loro voto a partiti di destra, ingannati da una falsa narrazione. La destra non ritiene che l'uguaglianza sia un valore, non farà nulla per ridurre le disuguaglianze che stanno lacerando il tessuto sociale. Nulla di strano dunque se la legge di bilancio non aiuta i meno abbienti. A stupirsene sono soltanto coloro che avevano creduto nell'esistenza di una "destra sociale" capace di guardare anche alle esigenze dei ceti sociali più deboli. No, la destra sociale è solo un velo ingannevole costituito da qualche elemosina con cui si cerca di mascherare il forte sostegno alle classi dominanti, altrimenti non sarebbe destra.
Due sono gli argomenti principali dell'attuale dibattito: la riduzione del reddito di cittadinanza e i condoni fiscali.
Il reddito di cittadinanza è il nome fuorviante di un sussidio che assomiglia molto alla tassa negativa: un salvagente offerto a chi si trova sotto la soglia di povertà assoluta allo scopo di evitare ai più sfortunati di scivolare nella disperazione. L'idea di istituire, in forma di "tassa negativa", un trasferimento di denaro che consenta a tutti di non scivolare sotto la soglia di povertà fu sostenuta anche da Milton Friedman, il maggior teorico delle politiche economiche neo-liberiste.
Quindi l'attuale governo Meloni, nell'intento di "punire i fannulloni", contraddice anche le teorie economiche della destra. Il sussidio resterà solo per i non occupabili, cioè i disabili al lavoro che sono ritenuti meritevoli dell'elemosina, gli altri devono restare esposti al rischio della miseria e della disperazione.
La vera destra, quella più autentica, che combatte una lotta di classe al contrario, ricchi contro poveri, non sente la necessità di nascondere l'ingiustizia economica dietro il velo compassionevole dell'elemosina, avrebbe completamente e immediatamente abolito il Reddito di Cittadinanza. I soldi che lo Stato non verserà più ai bisognosi saranno utilizzati per ridurre le tasse agli imprenditori e ai professionisti con redditi compresi tra 65mila e 85mila euro annui. I lavoratori autonomi che dichiarano di guadagnare 6500 euro al mese pagheranno solo il 15% di imposta sul reddito, un regalo di circa mille euro al mese. Altri regali sono previsti come condoni per chi non ha pagato le tasse negli anni scorsi.
Condonare è un termine sconosciuto nei paesi in cui i governi fanno rispettare la legge. Se c'è una tassa da pagare, la conseguenza per chi non paga sarà una sanzione, non può essere un "condono". Lo Stato non può fare regali a chi non rispetta la legge. Ma questa regola viene elusa per agevolare alcune categorie. In Italia non esiste solo il condono fiscale, che consente agli evasori di trattenere le imposte non versate allo Stato, si fanno anche condoni edilizi con cui si possono sanare le irregolarità nella costruzione degli edifici e condoni contabili con cui lo Stato rinuncia a recuperare le somme indebitamente sottratte all'erario pubblico.
la sanatoria contabile arreca benefici soprattutto a politici, amministratori, apicali e dipendenti pubblici o di società partecipate da amministrazioni od enti pubblici che, a qualunque livello, locale o nazionale, abbiano arrecato danno patrimoniale e siano stati già condannati in primo grado dalla Corte dei Conti in sede giurisdizionale a risarcirlo alle rispettive Amministrazioni. Correttamente può sostenersi ( T. Miele, 2006 ) che:”…in virtù di tale previsione generalizzata, le disposizioni sul condono incideranno anche su quelle ipotesi di danno patrimoniale alle pubbliche finanze sempre più ricorrenti e diffuse negli ultimi anni e che sono spesso finite nel mirino della Corte dei Conti, quali quelle nascenti dal conferimento di incarichi e consulenze a soggetti estranei alla P.A., che in molti casi hanno rappresentato e continuano a rappresentare un nuovo modo di finanziamento della politica, atteso che assai spesso l’affidamento di incarichi e consulenze a soggetti estranei alla P.A., più che soddisfare reali esigenze dell’ente, costituisce lo strumento per distribuire ingenti somme di denaro pubblico a professionisti e consulenti vicini agli amministratori pubblici”. [Diritto.it]
Ovviamente accade che ogni condono venga percepito come un tradimento da tutti coloro che le tasse le hanno pagate, le norme edilizie le hanno rispettate e non si sono mai permessi di danneggiare l'erario. Per occultare il tradimento si sta diffondendo una menzogna: mentre la maggioranza di governo si appresta ad approvare nuovi regali e nuovi condoni, si tenta di ritorcere la colpa contro l'opposizione, in particolare contro il Movimento 5 Stelle, l'unica forza politica rimasta a salvaguardare il welfare-state, lo stanno facendo col pretesto di un 'condono' che il governo Conte1 avrebbe concesso cinque anni fa ai cittadini di Ischia. Non era un condono, ma la parola condono era presente nel testo e questo basta ad avvelenare il pozzo del dibattto politico.
Qui vi propongo il chiarimento dell'ex Presidente del Consiglio.
La dialettica politica dovrebbe vedere una contrapposizione tra diverse idee e diverse proposte. I cittadini dovrebbero poter scegliere dopo aver compreso le proposte degli uni e degli altri, invece tutto si trasforma in una guerra di parole che vengono distorte.
A concedere il condono non può essere la norma con cui si cerca di accertare rapidamente chi, in virtù delle leggi del passato, abbia condonato e chi no. Il richiamo ad una vecchia legge di condono non offre una qualificazione al provvedimento. Sono parole distorte in mala fede. Un analogo imbroglio di parole sta anche nella parola "sussidio", perché coloro che vorrebbero abolire ogni sussidio per disoccupati e nullatenenti, spesso sono gli stessi che chiedono sussidi per le proprie imprese, però lo fanno usando altre parole: sostegno alla produttività, agevolazione, ecc.. Questi giochi di parole confondono e non si riesce più a vedere la differenza tra le proposte di destra e le proposte di sinistra.
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