7 dicembre 2020

Lectio Magistralis

Una straordinaria lezione di Umberto Galimberti

Non è una lezione universitaria. Sembrerebbe un intervento proposto ad un recente convegno ANDAF. Paradossale, sì.  Da seguire con attenzione. Ci offre importanti chiavi di interpretazione del nostro confuso e complesso presente.

Il tema dell'intervento è il DENARO, ma Galimberti lo usa come trampolino per riflettere sul "cambiamento di forma del mondo". E' la grande trasformazione antropologica che aveva già angosciato Pier Paolo Pasolini. Una trasformazione che ha cominciato a manifestarsi dopo il secondo dopoguerra, ma sembrava una bella cosa, perché si presentava come progresso tecnologico, benessere economico, emancipazione sociale. 

Galimberti descrive quella trasformazione come fine della storia di cui l'uomo era il soggetto. Ora non lo è più, ora il soggetto della storia è la TECNICA. Noi uomini siamo diventati i funzionari della tecnica. Non lo vediamo perché il dominio della tecnica non è ancora completamente dispiegato.  La tecnica ora dipende dall'ECONOMIA, ma presto sarà la tecnica a prendere il dominio. 

L'uomo viveva nello spazio e nel tempo, due categorie ormai abolite, bypassate dall'informatica che non conosce lo spazio e trasforma l'uso del tempo. 

Il DENARO che genera denaro. La crematistica di Aristotele: coi simboli non si fa ricchezza; 

Vangelo: "E se voi prestate denaro soltanto a quelli dai quali sperate di riaverne, come potrà Dio essere contento di voi? Anche quelli che non pensano a Dio concedono prestiti ai loro amici per riceverne altrettanto!" (Luca 6,34). 

Il Denaro è stato motore di emancipazione. Oggi il lavoratore consegna al signore solo la prestazione, in cambio di denaro, non tutta la vita come un servo.

HEGEL aveva già descritto le persone senza denaro come polvere della storia - homo sine pecunia imago mortis. 

Teorema di Hegel "l'aumento quantitativo di qualcosa determina una variazione qualitativa del paesaggio" 

Marx ha dato applicazione al teorema di Hegel: se il denaro, come mezzo per realizzare la soddisfazione dei bisogni e la produzione dei beni, aumenta quantitativamente e diventa condizione universale per la realizzazione di qualsiasi scopo, diventa così il primo scopo per ottenere il quale si vedrà se soddisfare i bisogni e in che misura produrre beni.
Una eterogenesi dei fini.  

Vedi l'attuale dipendenza della politica dall'economia. La politica dovrebbe governare le tecniche, anche la tecnica economica, ma l'economia è diventata la forma del mondo. Manda i politici in televisione, mentre in Europa si decide facendo di conto.

I fini dell'economia sono anche i nostri fini? Economia era per i greci il servizio per la casa, oggi invece procede per suo conto e si pone anche in conflitto con la vita.

La CRESCITA è un obiettivo impossibile.  L'occidente consuma 80% delle risorse della terra, non possiamo diventare tutti occidentali, è una forte contraddizione. Siamo prigionieri del circolo vizioso Produzione-Consumo. 

L'annichilimento delle cose di cui parlava Nietzsche (1888) è ora visibile nell'obsolescenza programmata. Stiamo creando una società dei rifiuti che serve a garantire la produzione. 

La MODA è una spaventosa macchina nichilista. La PUBBLICITA'  produce bisogni, anche bisogni nuovi che generano beni indotti.

Frederic Beigbeder (autore di "Euro 13,89") descrive il proprio mestiere di pubblicitario: io vi vendo tutta quella merda, io vi drogo di novità, la novità non resta mai nuova, devo farvi sbavare, farvi sognare cose che non avrete mai, nessuno vuole la vostra felicità, perché la gente felice non consuma. 

- - - - - - serve una grande riflessione - - - - - - - 

Tutto è funzionale alla produzione del denaro. 

Ormai guardiamo la natura con uno sguardo economico: un bosco, un fiume... sta diventando materia prima anche il corpo umano. L'imput di questa visione è arrivata dal pensiero cristiano. Per i greci la natura era in un orizzonte immutabile  (uomo meschino non pensare che questo universo sia stato creato per te. Tu sarai giusto solo se ti aggiusti all'universale armonia  del mondo

Prometeo. Alla domanda se fosse più forte la tecnica o la necessità che governa la natura, Prometeo risponde che la tecnica è debole. 

Dal GENESI nasce l'idea che legittima il dominio dell'uomo sulla terra e lo sfruttamento della natura... Il Cristianesimo batte il pensiero greco perché promette l'immortalità: voi non morirete mai. 

Bacone. La Scienza nasce su basi cristiane, lo scopo è quello di ridurre la fatica e il dolore, quindi scienza e tecnica hanno uno scopo di redenzione. La scienza è profondamente teologica. Non si pone nel tempo ciclico dei greci, ma nel tempo escatologico dei cristiani:
il passato è male; il presente è redenzione; il futuro è salvezza;
Per la scienza > il passato è ignoranza; il presente ricerca; il futuro è progresso.
Marx > ingiustizia, rivoluzione, giustizia.
Freud > trauma, analisi, guarigione. 

Siamo tutti cristiani, anche gli atei sono cristiani. 

Nietzsche. Dio è morto perché non sta più al centro delle cose del mondo - ora il mondo si legge attraverso il denaro e la tecnica. Nichilismo, manca la risposta al perché, che ci faccio al mondo? 

I valori sono coefficienti sociali, servono per convivere. 

Ora il futuro è vuoto = mancano le motivazioni - giovani inessenziali cadono nell'insignificanza sociale, perciò cercano la notte, il non essere, usano la droga che è anestesia. Maritain parlava di angeli non previsti: i giovani hanno un sessualità non riproduttiva ; la loro potenza intellettuale e ideativa viene sprecata, inutilizzata. 

Natura. Lo sguardo economico vede come materia prima il corpo umano: utile, sfrutttabile, impiegabile. Siamo passati dall'USO della terra all'USURA. 

KANT. "Uomo come fine, non come mezzo" (etica irrealizzzabile = etica come figura regolativa). Quella di Kant in fondo è etica cristiana: l'uomo al vertice del creato, tutto il resto è un mezzo. Possiamo ancora dirlo? oppure anche l'acqua diventa fine? 

L'etica deve diventare PSICHE - ma l'inquinatore non è reietto, l'etica ecologica non è psiche.

Globalizzazione: è un suicidio? senza colonialismo non regge. 

Bukowski: ora il capitalismo divora se stesso. 

La globalizzazione ci fa esportare MERCATO e DEMOCRAZIA (ma ce l'abbiamo? la democrazia non è votare, è accesso allepossibilità? portiamo diritti umani?) 

Il '68 è stato una piccola rivoluzione borghese, ma qualcosa ha cambiato. Giovani, perché siete così rassegnati? Rispondono: o così o niente. Hanno ragione perché ora non c'è più la dialettica servo/signore, ora servo e signore sono dalla stessa parte, lottano insieme contro il mercato - ma il mercato non è un soggetto, quindi nessuno con cui prendertela. Omero dice che Nessuno è sempre il nome di qualcuno. 

Non siamo preparati - non abbiamo un pensiero alternativo al pensiero che calcola. 

ARTE: non esiste fuori dal mercato, dove non ha valore. 

Ecco la nostra PARALISI 

Saremo più felici?

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