16 settembre 2020

Negazionisti e covidioti


Nei giorni scorsi ho ascoltato un video in cui l'economista Alberto Bagnai protestava contro l'abuso del termine negazionista. E' una parola troppo forte. Non è giusto attribuire a chiunque nega qualcosa lo stesso epiteto usato per i neonazisti che si spingono a negare l'orrore della Shoa, cioè uno degli eventi più tragici e più accertati del secolo appena trascorso.  

Chi non crede allo sbarco sulla luna oppure non crede ai cambiamenti climatici, potrebbe trovarsi in errore, ma non sta cercando di giustificare un orrore intenzionalmente programmato ed attuato.
Sì, Bagnai ha ragione.  Siamo abituati a riconoscere nel negazionismo un tentativo di falsificazione che cela una forma subdola di nazismo, che offende migliaia di persone trasformando le vittime delle persecuzioni in una masnada di bugiardi. I negazionisti della Shoa accusano, senza alcuna prova, i superstiti di una immane tragedia di aver ordito un grande complotto volto alla falsificazione della storia recente. Una calunnia gratuita e insopportabile.


Sì, Bagnai ha ragione. Rimettere in discussione lo sbarco sulla luna o i cambiamenti climatici o l'utilità dei vaccini, non ha la stessa valenza. Le loro negazioni contengono comunque un'accusa, che però riguarda un ristretto numero di persone (scienziati o presunti tali) che non sono state vittime di alcuna atrocità e che possono anche difendere le proprie ragioni. Perché paragonare queste opinioni a una sorta di nazismo? L'uso del termine negazionista in questi casi risulta politicamente scorretto.

Allora qui bisogna decidersi: il politically correct lo vogliamo o no? Ci dicevano che era una fastidiosa pretesa della sinistra radical-chic e adesso la stessa pretesa arriva proprio dagli avversari dei radical-chic.  Curiosa contraddizione. Dobbiamo liberarci dal politically correct o dobbiamo adottarlo come criterio generale? 

Io ho preso la mia decisione: quando mi troverò a parlare con un radical-chic (se mai ne conoscerò uno) starò attento a non usare termini che a lui sembrano inopportuni. Questione di rispetto. Se invece parlo con persone che non si curano del politicamente corretto (quasi tutte le persone che conosco) o addirittura lo detestano, non mi farò alcun problema a dare del negazionista a chi nega certe evidenze. Sono certo che loro, i negazionisti, di solito nemici giurati dei radical-chic,  apprezzeranno la mia franchezza e il mio parlar chiaro. Neghi l'esistenza del Covid? allora sei un negazionista del Covid e sei contento che te lo dico senza peli sulla lingua.

Qui, nel video di Fanpage, si possono ascoltare gli argomenti di alcuni negazionisti.

No, in realtà c'è anche un'altra ragione nella mia scelta di continuare a chiamarli negazionisti: negare che il Covid-19 sia una malattia che ha ucciso migliaia di persone, tra cui moltissimi medici, infermieri e personale sanitario, non è una semplice opinione, non è come negare la sfericità della terra, è un'offesa a tutti coloro che hanno avuto lutti e sofferenze. Intendiamoci, non è stata la shoa, ma per molti è stata una tragedia. Per dire che è stata tutta una montatura giornalistica è necessario far parte dei fortunati e non avere alcun amico o parente che lavora nella sanità. Io ho la fortuna di vivere in una regione che è stata poco colpita, non abbiamo sentito le sirene delle ambulanze per tutto il giorno e tutta la notte, non abbiamo visto i camion militari portar via le bare sigillate, ma ho avuto modo di parlare con alcuni medici e infermieri, ho visto le loro facce, la loro stanchezza, ho riconosciuto in loro il timore di qualcosa che non sapevano come affrontare. La tragedia non l'ho appresa dai giornali governativi (se ce ne sono). La conosco direttamente. Se qualcuno vuol mettermi tra quelli che danno troppa fiducia ai notiziari televisivi, si sbaglia di grosso.

I provvedimenti del governo italiano sono stati drastici e abbastanza tempestivi. Abbiamo avuto un governo che ha saputo farsi guidare dagli scienziati e non dalle lobbies che avevano la sfacciata pretesa di anteporre i profitti economici alla vita dei loro dipendenti. E' stata dura,  una sorta di carcerazione domiciliare, ma in due mesi era già tutto cambiato. A maggio abbiamo ripreso speranza. Grazie a quei divieti, che potevano sembrare anche eccessivi, abbiamo trascorso un'estate nella quasi normalità. Ora si tende già a dimenticare. Ma è meglio non dimenticare.

Adesso ci tocca di vedere quelli che, invece di sentirsi sollevati, invece di riconoscere la sostanziale bontà  delle decisioni e dei sacrifici, negano l'evidenza, dicono che non c'era niente, nessun pericolo da cui proteggersi, era solo un'influenza, i morti non erano morti di Covid, era tutto falso, è stata imposta una dittatura sanitaria, decreti anticostituzionali, Giuseppe Conte s'è arrogato poteri assoluti... E no, mi spiace, questo non è più un semplice negazionismo, se oltre a dire che la pandemia non c'è, si passa al complotto ordito da Conte, il discorso diventa politico, ma non è neanche una banale ipotesi complottista, si sta cercando anche di falsificare i fatti dei mesi passati. 

Conte sarebbe poi solo un agente secondario del grande complotto mondiale, quello dei cinesi che hanno fabbricato il pericoloso virus (ma allora c'è?), quello dei giornalisti che ci danno false notizie in combutta coi medici che si ammalano (o fingono di ammalarsi e simulano decessi mai avvenuti?) per agevolare il complotto dell'OMS. Farebbero parte del complotto anche i dittatori anti-establishment che furono i primi a gridare al complotto e poi si sono convertiti ai lockdown e alle ricerche sui vaccini? anche Putin, Trump, Johnson e Bolsonaro sono ormai al soldo di Bill Gates?  Tutti coinvolti nelle malvage strategie di avvelenamento dell'intera umanità? Ma perché il fondatore di Microsoft sarebbe diventato il capo di una Spectre? non gli bastano i profitti che l'hanno già reso il più ricco del mondo?  non potrebbe accontentarsi di fare altro  business con normalissimi vaccini? Non è possibile che Anthony Fauci sia un normale scienziato e non un malefico Moriarty che progetta la distruzione dell'umanità?

Forse abbiamo visto troppi film.

Negazionisti e complottisti si contraddicono tra loro. Non sanno se il virus c'è o non c'è, se è una banale influenza o un terribile mostro fabbricato in laboratorio; non sanno se il vaccino è acqua fresca per far soldi o un pericoloso intruglio per uccidere o rincretinire l'intera umanità. Non sanno se la democrazia ci salva o ci opprime, se è più democratico il fascista che invoca i pieni poteri o il giornalista che ti racconta i fatti di cronaca. Soprattutto non capiscono che, se anche fosse tutto inventato per spargere paura tra la gente, la paura ormai  s'è sparsa e la mascherina protettiva la devi indossare per rispetto di quelli che hanno paura, cioè la devi indossare anche se sei certo che non c'è alcun virus da cui proteggersi.

Il rispetto dei sentimenti altrui è la base del vivere civile. Faccio un esempio per spiegarmi meglio: la legge vieta di bestemmiare, ma non per timore di Dio, si vuole solo garantire il rispetto nei confronti del sentimento religioso delle persone, perciò il divieto vale anche per gli atei, forse soprattutto per gli atei che non hanno timore di Dio.  Ma i negazionisti-complottisti sembrano non avere rispetto di niente e di nessuno. Loro hanno la verità, l'hanno letta su facebook, qualcuno l'ha scritta, non importa chi, quindi è una verità vera che non ha bisogno di conferme e che smentisce esperti e scienziati (tutti pagati da Soros ovviamente) e sulla base di questa verità possono protestare, possono tastare tutto, possono abbracciare chiunque e alitare dovunque. Barbari, oltre che pericolosi. Ma probabilmente non sanno neanche di essere barbari, perché la loro ignoranza si mescola a dosi massicce di ingenuità, creduloneria e sospettosità paranoica. Sono eserciti donchisciotteschi che credono di combattere una battaglia epocale contro il gigantesco mulino a vento chiamato Nuovo Ordine Mondiale.

Cov-idioti mi sembra un buon termine per definirli. Non c'era ancora la pandemia quando Umberto Eco disse che in internet parlano "legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danenggiare la collettività". Ora pontificano, sanno tutto di segreti massonici e di  scie-chimiche, di ufo e di rettiliani. Possono rimproverare gli scienziati senza aver studiato mai nulla, possono invocare l'uomo forte con pieni poteri con l'idea che salverà la democrazia, possono ridurre le questioni più complesse a battibecco traa bambini in vena di capricci. Nell'immensità della rete anche le peggiori idiozie e le più assurde paranoie trovano sempre un seguito, aggregano frotte di altri creduloni a cui si aggiungono burloni, rancorosi e seminatori di zizzania. Le storie si rinforzano con la stessa modalità generativa delle leggende urbane.

Purtroppo le proteste dei covidioti non vanno a danno dei loro presunti nemici. Big Pharma non teme le loro congetture. I potenti fanno i loro interessi infischiandosene delle teorie del Nuovo Ordine Mondiale. Agli speculatori finanziari può fare solo comodo che le masse siano distratte dal caos delle informazioni e dalla paura dei complotti. Il danno lo fanno soprattutto a chi vorrebbe esprimere qualche critica sensata e magari utilissima. Da qualche tempo non si riesce più  a toccare certi argomenti in modo critico senza essere tacciati di complottismo e di negazionismo. Ma questa non è una prova ulteriore del complotto, è solo una necessità creata proprio da loro. E' un modo per schivare la marea di imbecillità. Nessuno ha tempo di analizzare tutto, quindi chi riceve l'invito alla ipotetica conferenza in cui si parlerà della non sfericità della terra, se non è ben specificato che non è una conferenza di terrapiattisti, cestinerà l'invito senza immaginare che magari si voleva parlare seriamente del geoide che non è perfettamente sferico. In questa scelta molto ovvia e banale non c'è alcun complotto. Non è Soros ad imporci di cestinare ciò che sembra far parte delle idiozie.  Prendere le distanze dagli idioti è una necessità vitale.

Robert Kennedy junior a Berlino ha fatto un discorso ragionevole con spunti interessanti, ma non ha preso le distanze, anzi s'è schierato con la protesta pur sapendo che in tal modo sarebbe finito anche lui nel mucchio dei negazionisti-complottisti. In questo ha sbagliato. Vittorio Sgarbi s'è rifiutato di partecipare all'adunata romana perché, nonostante il suo evidente negazionismo, non gli va trovarsi al fianco dei fascisti che sfruttano molto bene queste occasioni e le piegano ai loro scopi antidemocratici.  Kennedy avrebbe fatto meglio a ragionare allo stesso modo o, quantomeno, avrebbe potuto invitare gli astanti a indossare le mascherine: primo, perché è una questione di rispetto dei legittimi sentimenti delle persone; secondo, per non fare la figura dei negazionisti e dei covidioti. Ma Kennedy non ha fatto alcuna critica, non ha posto alcuna distinzione e non potrà lamentarsi se ora molti tratteranno anche lui da covidiota.
Chi vuole difendere la libertà di pensiero e la possibilità democratica di opporsi a certe decisioni deve innanzitutto cercare di sgombrare il campo dagli idioti e dai mestatori.

Analogo ragionamento vale anche per l'accusa di fascismo. Se non vuoi essere scambiato per un fascista non vai a fare la manifestazione insieme agli squadristi di Forza Nuova. Come possiamo giudicare chi vorrebbe respingere le restrizioni di libertà imposte in nome della salvaguardia della salute (così come espressamente previsto dalle costituzioni democratiche) senza vedere che sta marciando a fianco di fascisti e di squadristi che le libertà vorrebbero abolirle tutte e anche in modo violento? Delle due l'una: o il fascismo gli sta bene oppure è vittima di una dabbenaggine che sconfina nell'idiozia. 

2 commenti:

  1. Caro Tommaso,
    a quale titolo Robert F. Kennedy avrebbe dovuto chiedere agli altri manifestanti di mettersi la mascherina? Ma tu c'eri a Berlino, sai precisamente chi era presente alla manifestazione? Quali erano le loro richieste? Nazista, fascista, comunista, adesso negazionista e covidioti sono delle etichette di comodo da usare quando non si hanno argomenti validi, una scorciatoia molto comodare evitare qualunque confronto con la critica. È l'albero che ti impedisce di vedere la foresta. Perché il mondo della critica alle politiche del lockdown non è solo composto da "complottosti o negazionisiti, che rappresentano una minoranza, ma da tantissimi persone preoccupate che il prolungamento delle misure anti-Covid possano avere un effetto devastante sulla vita sociale ed economica del paese, e sulla psiche delle persone.
    In uno dei nostri video chat all'inizio del lockdown, chiesi: "come sarebbe stata la nostra vita precedente se il governo avesse trasmesso quotidianamente il bollettino dei morti totali; se i media avessero pubblicato 24/24 immagini simili a quelle stampate sui pacchetti di sigarette?" Abbiamo assito alla politica basata sulla paura. la quale è la nemica numero uno del nostro sistema immunitario.
    Zio Antonio, il padre di Francesco e Antonella era stato ricoverato una decina di giorni prima di Pasqua. Accusava dei dolori alle vie respiratorie. Il medico di servizio arrivato con l'ambulanza, dopo aver visto il compagno di Antonella che forse conosceva di persona, è andato su tutte le furie accusandolo di aver infettato il "suocero" . Un'accusa infondata perché mio zio è risultato negativo al tampone. Fino a quando non è stato reso noto il risultato del test, mia zia e mia cugina, costretta dal sindaco a rimanere a casa della madre, hanno vissuto nel terrore.
    Le colonne di camion militari: dove sono andati a finire, quale era la loro meta? dei crematori? Perché li hanno cremati evitando di fare l'autopsia? L'autopsia avrebbe dato ai medici importantissime informazioni sulle sviluppo delle patologie causate dal Covid. Anche in Germania, all'inizio della pandemia era vietato fare le autopsie. Un anatomopatologo di Amburgo invece le ha eseguite. Risultato: solo il 2% dei decessi era stato causato dal Covid; tutte persone anziane con diverse patologie pregresse. Ecco quando sono venuti fuori stadi e considerazioni simili anche da altri espertii (non facebookiani", moltissime persone (medici, esperti, politici e semplici cittadini) hanno cominciato a chiedersi se la politica del lockdown del governo non fosse eccessiva. Il Robert Koch Institut che ha lo stesso ruolo dell'ISS in Italia, aveva addirittura pubblicato un grafico sull'andamento del fattore di riproduzione R del virus dal quale risultava che esso aveva già raggiunto il valore 1, qualche giorno prima della decisione del lockdown da parte del governo. La curva di mortalità dovuta al Covid rasenta lo zero, attualmente. Quindi, che ci possano essere cittadini che chiedono il ripristino della normalità, penso che lo possa capire anche tu. Non c'è bisogno di essere complottosti o negazionismi per chiederlo. La vicenda, il periodo che stiamo vivendo è molto complessa e non può essere analizzata in maniera manicheista.
    Saluti da una Germania ancora estiva.

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  2. Troppa roba. Difficile dare una risposta. Ci stavo provando, poi mi sono accorto che stavo cadendo in un equivoco.
    Mi dici che "il mondo della critica alle politiche del lockdown non è solo composto da "complottosti o negazionisiti", e mi sembrava la stessa cosa che ho scritto nel post. Invece no. Io penso che la critica al sistema economico-sociale non è fatta solo da complottisti e negazionisti. Perciò ho scritto che chi vuole muovere giuste critiche deve cercare di non confondersi con quelli. Kennedy invece inizia il discorso sapendo che la confusione ci sarà e non vuol badarci. Pessima strategia.

    Ma tu circoscrivi la critica a una questione molto limitata e contingente: le politiche di lockdown. Okay lo puoi criticare come vuoi. Da noi i covidioti un giorno dicono che il governo ha chiuso troppo, il giorno dopo lo denunciano perché non ha chiuso, sparlano di dittatura sanitaria e decreti anticostituzionali... poi se la prendono coi banchi della scuola, ora vogliono che la scuola riapra normalmente, appena ci sarà qualche ricovero strilleranno dicendo che non doveva riaprire... questa non è critica politica, non è critica economica, è solo una ignobile caciara che i fascisti sanno bene come sfruttare a loro favore.

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