26 luglio 2020

Come Antigone


Ilaria Cucchi è stata per anni la ragazza che chiedeva giustizia per il fratello morto, l'ha chiesto anche sfidando le autorità costituite e le verità prefabbricate.

Il fratello Stefano è stato ucciso ingiustamente, vigliaccamente, e poi esposto al ludibrio.

Il coraggio e la determinazione di Ilaria, che non ha accettato la verità ufficiale di una morte per cause naturali o per colpe pregresse del fratello, ricordano un'antica tragedia greca. Come Polinice, anche Stefano forse non era dalla parte giusta, ma questa non è una buona ragione per denegare giustizia. Ilaria non s'è piegata ed è diventata la nuova Antigone. E' stata un esempio per tutti. Dopo anni di tribolazioni e di insulti ha ottenuto qualche risposta che restituisce dignità anche ai carabinieri e ai medici onesti, restituisce speranza a tutti noi italiani.



La insulteranno ancora e ancora, fascisti e sbirri assassini, servi abietti di un potere malvagio, mani già pronte ad afferrarla per trascinare nuovamente Antigone sul patibolo delle eterne ingiustizie.
Per noi Ilaria è la più preziosa sorella. E' stata sorella di Serena Mollicone e di Maria Tuzzi. Dopo essere stata d'aiuto al carabiniere Casamassima ora lo è anche per il giovane maresciallo della caserma Levante di Piacenza, l'unico non coinvolto negli abusi, nei traffici illeciti e nelle torture. E' di ieri la sua dichiarazione sullo scandalo dei carabinieri arrestati a Piacenza, segnale di un sistema marcio, non storia momentanea di singoli delinquenti in divisa. Lo dice anche un magistrato, Marco De Paolis, che s'è occupato di varie vicende di abusi. Lo sappiamo tutti e la voce di Antigone è importante.

Sono storie di dolore e di ingiustizia, ma ci piace vedere che la nostra nuova Antigone, a differenza dell'antesignana, riesca ad ottenere alcuni riconoscimenti: il carabiniere che le fa il baciamano, la figlia di un militare dell'arma e artisti rock come Adriano Celentano. e Jorit che due anni fa le ha dedicato un grande murales a Napoli.




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