22 giugno 2020

Storie di Covid

A quattro mesi dall'inizio si potrebbero raccogliere un po' di storie. Non solo tragedie. La pandemia ha nascosto nelle case migliaia di lutti silenziosi, di vite soffocate a cui un male arrivato come un soffio ha letteralmente tolto il respiro. Storie che nessuno racconterà, come le storie di troppi soldati inghiottiti da una guerra. Però possono emergere le storie più particolari. A cominciare da quella del dott. Li Wen Liang, il medico cinese che ha dato la prima notizia sul virus, contagiato e morto a 34 anni.



Aveva poco più di lui il primo contagiato di Codogno, un trentottenne sano e forte rimasto intubato per mesi e quella dell'anestesista che gli ha diagnosticato il Covid-19 violando i protocolli sanitari. Se la dottoressa Annalisa Malara avesse rispettato le regole di eseguire il tampone solo a persone provenienti da zone infette sarebbero passati altri giorni prima di individuare i primi focolai.
In una clinica privata di Piacenza accadde il contrario. Si preferì ignorare i casi sospetti lasciando il personale sanitario senza protezioni e lascindo che così diffondesse il virus tra i pazienti.
Poi c'è la storia di altri giovani, come l'infermiera Giulia Oriani. C'è quella del diciannovenne a cui sono stati trapiantati entrambi i polmoni. E in rete ci sono molte testimonianze dirette di sopravvissuti. Ci aiutano a capire che non è vero che il coronavirus  è pericoloso solo per i vecchi con patologie multiple. Era solo un modo per parlare della pandemia senza generare troppo panico.

La storia più assurda è che molta gente non vuole essere informata, non vuole sapere di più, preferisce rimuovere tutto. Non capisce che le notizie peggiori sono state diffuse con comprensibile cautela. Neanche quelle avrebbero voluto. Meglio negare tutto: non c'è nessun virus, nessun contagiato, solo morti per altre cause. Tutto è inventato per diffondere paura.

Per me che vivo lontano da Bergamo le foto dei camion militari potevano anche essere un falso, non posso sapere cosa trasportassero, però abbiamo visto anche l'Eco di Bergamo con quelle paginate di necrologi. Falso anche quello? Nomi di persone inesistenti? Anche i 100mila nomi pubblicati dal New York Times il 24 maggio con indirizzo di casa e professione? E cosa dire dell'elenco dei 168 medici uccisi dal coronavirus?

Tutto falso? Tutte montature? Okay, ma io che abito lontano dalla Lombardia, in una regione poco colpita, vedo rientrare in casa nel mio stesso condominio un medico infettivologo e un'infermiera, entrambi stravolti dalla fatica, psicologicamente distrutti dai troppi decessi a cui hanno assistito. Non devo credere neanche a loro? neanche agli amici che hanno perso un genitore degente in una casa di riposo dove pochissimi si sono salvati? devo pensare che anche i miei amici e i miei vicini di casa fanno parte del complotto mondiale organizzato da Bill Gates per impiantare microchip in ogni persona o per realizzare il 5G o per creare insieme a George Soros il grande complotto del Nuovo Ordine Mondiale?

La teoria della montatura giornalistica è stata sciaguratamente seguita, non senza danni, perfino da alcuni capi di Stato che poi si son dovuti ricredere, ma il coro dei negazionisti non desiste. Solo qualche esempio:
  • Il coronavirus è stato preparato per impiantare microchip nelle persone - ce lo assicura un tennnista russo, Safin;
  • Il coronavirus serve per il godimento personale di quelli di sinistra - ce lo dice Francesco Borgonovo su un quotidiano dal titolo modesto di La Verità;
  • Il virus è un inganno e i virologi fanno più pena che rabbia - parole di Vittorio Sgarbi;
  • Con la scusa della pandemia siamo diventati sudditi e Conte è diventato un sovrano - lo dice Nicola Porro, il più sciamannato dei videoblogger con lo stesso nome e la stessa faccia dell'anchorman televisivo. Mentre lui sotto dittatura può parlare liberamente e inveire contro il governo sia dai canali TV, sia dai canali YouTube, chi sta davvero vietando di raccontare quel che succede dentro gli ospedali sono le amministrazioni regionali di Calabria e Sargegna, con governatori di destra.
Finora nessuno ha capito cos'è che rende alcune persone più a rischio di altre. Stanno studiando e non è vero che chi studia, sperimenta e pubblica le ricerche sulle riviste scientifiche è un idiota perché la verità appartiene al "popolo". Non il popolo astratto che veniva raffigurato nei manifesti della propaganda bolscevica, ma un popolo vero, di casalinghe infuriate che fanno pubblico nei programmi di Maria De Filippi parteggiando pro o contro il tronista, la pupa o secchione mentre la signora Cipollari aggredisce la sua rivale Gemma Galgani. Il popolo ben rappresentanto dai due foggiani dementi di EmiGratis. La TV berlusconiana ha sdoganato il peggio del peggio e ora ci sono i cretini che credono d'aver capito tutto: "il covid non esiste", gli scienziati mentono, "è un banale raffreddore", "è solo la scusa per recludere milioni di italiani" o per "far fallire l'economia". E' un complotto dei cinesi, no dei tedeschi, no è un complotto anti-Trump. Non serve alcuna logica, basta la voglia di protestare. In rete impazzano figure molto più demenziali del Napalm51 di Maurizio Crozza. Si va dal Decimo Toro al Dario Orgoglio Italiano, da Luca Nali all'avvocato Edoardo Polacco che si presenta in webcam con la toga, da Morris San e Greg del garagetto. Chiassosi e deliranti. Le loro tesi riecheggiano anche nelle intemerate di Elisabetta Gardini, Gianluigi Paragone e Diego Fusaro che dovrebbero avere un po' di rispetto per la propria immagine e la propria reputazione. Poi c'è la profusione di interviste ad alto contenuto paranoico di Radio Radio TV, Pupia News, Canale Italia, Vox Italia TV e tanti altri.

Eppure ci sono anche storie che si potrebbero raccontare senza scadere nel delirio. Forse qualcuno penserà che sto esagerando anch'io col termine delirio? Non credo. Se qualcuno ha sempre sostenuto che l'assistenzialismo è il frutto velenoso di una ideologia malata (Nicola Porro ce lo ha sempre detto perfino nel titolo di un suo libro:"La disuguaglianza fa bene") come può ora lamentarsi, urlando come una bestia scannata, perché l'assistenzialismo fornito dal governo non è sufficiente, non è rapido, non è generalizzato? Come possono i sostenitori di Salvini, che l'anno scorso pretendeva pieni poteri senza alcuna emergenza, scandalizzarsi dei decreti governativi emanati per una conclamata emergenza? La dittatura che fortunatamente non c'è, non doveva essere per lui la soluzione ottimale?

Gli altri che ho citato (rischiando di regalare loro una immeritata pubblicità) mescolano la politica con le profezie da calendario Maya, l'Ave Maria contro la grande marcia satanica del 21 giugno (ieri, ve ne sarete accorti spero) per il nuovo ordine mondiale, la protesta contro i vaccini con le tifoserie ultras che si scazzottano tra loro come è avvenuto recentemente a Roma,  e se non è delirio... poi sia chiaro che io non sono un obbediente, non rinuncio a guardare le tante cose che non vanno, i conflitti di interesse che inquinano le decisioni, le varie consorterie e le giuste critiche a cui non dobbiamo rinunciare, ma il complottismo è pericoloso, non è una semplice collezione di scemenze, perché scredita tutto, anche le critiche fondate e sacrosante. Basta dare il palcoscenico al più ignorante perchè tutto si confonde un'unica poltiglia indigeribile. Per distinguere occorre avere adeguate competenze e studiare. Ci vuole tempo e fatica. 

Abbandonando la fiera delle insensatezze ho trovato anche cose interessanti, per esempio, su La Lettura, inserto settimanale del Corriere, ho trovato un articolo di Boris Pahor, un ex insegnante di origine slovena, che oggi ha 106 anni e riesce a confrontare l'attuale pandemia con la spagnola da cui fu contagiata tutta la sua famiglia. Ve ne parlerò nel post di domani.


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