1 giugno 2020

Amico George, riposa in pace

Queste sono le ultime parole di George Floyd, l'uomo ucciso lo scorso 26 maggio a Minneapolis da un agente di polizia che gli ha tenuto il ginocchio sul collo con tutto il suo peso per nove minuti:

«È la mia faccia, amico non ho fatto nulla di grave, 
amico ti prego, ti prego, ti prego, non riesco a respirare,
ti prego amico, qualcuno mi aiuti 
ti prego amico, non riesco a respirare 
non riesco a respirare, ti prego (parte non comprensibile) amico non respiro, 
la mia faccia devi solo alzarti,
non riesco a respirare ti prego, 
un ginocchio sul mio collo,
non riesco a respirare,
merda lo farò, non posso muovermi,
mamma mamma non ce la faccio,
le mie ginocchia, il mio collo, sono finito, sono finito, sono claustrofobico, 
mi fa male lo stomaco,
mi fa male il collo,
mi fa male tutto,
un po’ d’acqua, o qualcosa vi prego, 
vi prego non riesco a respirare, 
agente non mi uccidere, 
mi stanno ammazzando, 
ti prego, amico non riesco a respirare, 
non riesco a respirare, 
mi stanno ammazzando, 
mi stanno ammazzando, non riesco a respirare, 
non riesco a respirare per favore, 
signore ti prego ti prego, ti prego, non riesco a respirare» 

Poi ha chiuso gli occhi e ha smesso di supplicare.


La morte di George Floyd è stata dichiarata poco dopo. Aveva 46 anni. Quasi coetaneo di Derek Chauvin, il poliziotto che lo ha ucciso e che era già stato denunciato 18 volte per violenze e abusi.
Il fermo di George Floyd è avvenuto durante un controllo fatto a seguito di una segnalazione di un tabaccaio che era stato pagato con una banconota falsa.

Le dichiarazioni fatte inizialmente dai 4 agenti che hanno fermato George Floyd sono state smentite dalle videocamere di sicurezza: L'uomo non aveva fatto resistenza e non sembrava pericoloso.
Il primo referto autoptico che dichiarava la morte per cause diverse dall'asfissia è stato smentito da un controllo dei periti. Chissà se dobbiamo attenderci altre menzogne per giustificare l'omicida in divisa.

L'unica buona notizia è che Chuvin è stato licenziato e arrestato, cosa che normalmente in Italia non avviene.

Ora c'è un'America che chiede giustizia e dopo le manipolazioni la chiede con rabbia. Ci sono scene di devastazioni, come accadde a Los Angeles dopo l'uccisione violenta di Rodney King. Le proteste sono arrivate fin davanti alla Casa Bianca, dove un presidente codardo si è rifugiato nel bunker, incapace di pronunciare una sola parola degna. Ci sono scene di rappacificazione con schiere di poliziotti che si inginocchiano per onorare la memoria della vittima, ma le proteste proseguono da una settimana, con centinaia di arresti. Proteste anche insensate, di cui trovo una testimonianza di un'italiana che vive a Los Angeles.  Due persone uccise durante le proteste a Chicago, proclamato il coprifuoco a New York, incendiato il commissariato di polizia di Minneapolis, un'auto lanciata contro la folla a Buffalo, una bambina colpita da spray urticante a Seattle, un diciannovenne ucciso a Detroit da un colpo di pistola, un attore impedito di filmare le proteste. Ora Trump soffia sul fuoco minacciando di usare l'esercito per ripristinare "legge e ordine" e inviando ai governatori messaggi di incitazione all'uso della forza.

Tra le persone arrestate nel corso della proteste c'è anche Chiara De Blasio, figlia del sindaco di New York, che si era rifiutata di allontanarsi all'ordine dei poliziotti. Ora è diventata oggetto di scherno da parte dei razzisti nostrani. 

Il funerale di George Floyd sarà pagato dal pugile nero Floyd Mayweather.

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Aggiornamento del 5 giugno: quando ho scritto il post non sapevo chi fosse George Floyd e credo fosse irrilevante rispetto alla gravità di quel che aveva subito. Le giuste proteste contro gli abusi di polizia le abbiamo viste anche quando la vittima, com'è accaduto in Italia, era un ragazzino che aveva rubato qualcosa o non s'era fermato all'alt di una pattuglia. Però il commento di Enrico mi ha costretto a fare una ricerca, non mi bastavano le parole di un pastore luterano che parlava di lui come "uomo di pace", un pastore potrebbe essere un po' troppo indulgente coi suoi parrocchiani, perciò ho deciso di cercare e ho trovato solo testimonianze che parlano di un uomo pacifico e amorevole: 
"George era sempre orientato verso i meno fortunati, gli oppressi, quelli che rischiavano di non farcela (...) Era un atleta. Era un organizzatore. Era un consolatore. Era un incoraggiante. Potrei andare avanti all'infinito su chi fosse"
Vanita Williams - un'amica di Floyd
"Con lui si parlava di crescere e di bambini (...) non vedeva l'ora di dirmi che si era trasferito in Minnesota per lavorare e guidare camion."
Stephen Jackson - ex giocatore NBA
"Perché non era solo un impiegato. Era mio amico. Era il mio inquilino. Tutti qui lo adorano."
Jovanni Thunstrom - suo datore di lavoro presso il Conga Latin Bistro
Ne devo dedurre che su George Floyd siano state messe in circolazione informazioni di altro genere. Il razzismo non si ferma neanche davanti alla morte inflitta brutalmente a un innocente, dopo averlo ucciso lo calunnia, secondo uno schema che ricorda quello della cultura mafiosa. Credere alle calunnie aiuta a mettersi a posto la coscienza: "se l'era cercata", l'abuso della polizia diventa più sopportabile. E' la stessa cultura remissiva e vigliacca che genera l'omertà e spiana il terreno al potere mafioso.

E' facile punire un poliziotto o un gruppo di poliziotti. E' difficile cambiare una cultura. Oggi ne abbiamo visto un altro orribile esempio: l'anziano spinto a terra da due poliziotti a Buffalo. L'uomo è rimasto a terra privo di sensi con la testa rotta e col sangue che colava sulla strada. C'erano decine di poliziotti intorno a lui, decine di zombie in divisa, nessuno di loro gli ha prestato soccorso, nessuno lo guardava. Le legittime proteste non bastano a cambiare le cose quando si scade così in basso. Se i cittadini statunitensi riusciranno, come spero, a liberarsi da Trump, avranno una lunga strada da fare.

Ho trovato anche qualche conferma di un sospetto che avevo già , sulla base delle esperienze italiane, e non solo cossighiane: le proteste sono degenerate anche ad opera di infiltrati e gruppi di suprematisti bianchi.

8 commenti:

  1. Quantitative un profugo violenta e ammazza und ragazzina è un fatto di cronaca, Questo invece diventa un crimine a sfondo razziale e un fatto politico vero? Chissà quante morti avrà provocato il dealer Floyd? Soprattutto tra giovani di colore... La città di Menneapolis è amministrata da tantisssimi anni dai democratici...

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  2. Un crimine a sfondo razziale non è un fatto politico, no, mi sembra che nessuno l'abbia mai detto. Non inventiamoci cose che non esistono.
    Un crimine a sfondo razziale è solo un caso di odioso razzismo e normalmente resta relegato in fondo alla cronaca nera come il caso di stupro o di omicidio per rapina.
    Però, quando il crimine o lo stupro viene commesso da una pattuglia di agenti di polizia in servizio, la questione cambia. Si esce dalla cronaca criminale e si entra in un altro campo dove non solo non ci dovrebbero stare i criminali, ma ci dovrebbero stare quelli che ci difendono dai criminali. Diventa una disfunzione dello stato, una gravissima contorsione della logica amministrativa. No, non siamo a livello politico, perché il sindaco o governatore di turno potrebbe non avere alcuna colpa e neanche la consapevolezza dei criminali infiltrati dentro uffici amministrativi o caserme di polizia. Perciò nessuno sta accusando loro, purché poi facciano qual che va fatto in questi casi.
    Quando un carabiniere abusa di una ragazza la notizia va in prima pagina e suscita fortissima indignazione come nel caso accaduto a Firenze 3 anni fa. La ragazza non era nera, non era islamica, non era immigrata e non c'era un tornaconto politico nel montare il caso. La favoletta per cui farebbe notizia solo quando c'è una vittima di colore appartiene alla propaganda fascista ed è smentita dall'evidenza. Della morte di Serena Mollicone ne stiamo parlando ancora a quasi 20 anni dai fatti, perché quel delitto fu compiuto dai carabinieri !!!! A Parigi era di colore il guardiaspalle di Macron e la vicenda ha fatto ugualmente clamore perché era uno che aveva un ruolo di potere, non per fare un favore ai marocchini. Il colore non c'entra niente, almeno per noi che cerchiamo di non essere razzisti. E' il controllo sul potere che dev'essere sempre forte se vogliamo salvaguardare la convivenza democratica, perciò anch'io ho voluto scriverne.
    Ora negli USA il caso non riguarda più solo la polizia di Minneapolis e sta diventando politico perché là purtroppo c'è un politico piuttosto importante che non è solo apertamente razzista, ma è talmente scemo che invece di approfittare dell'occasione per far finta di avere qualche attenzione per la legalità (in genere in questo i politici se la cavano con due parole di circostanza) sta dando il peggio di sè sia a livello mediatico, sia a livello amministrativo e sta gettando benzina sul fuoco.
    Che poi i fascisti con la loro consueta benda sugli occhi si mettano a dire che a buttarla in politica sono i cattivissimi democratici in fondo fanno solo il loro mestiere di sempre e nella loro logica fascista e razzista devono sostenere il sacrosanto diritto di un leader razzista di predicare razzismo e far finta di niente perfino quando a commettere il delitto razzista è un poliziotto. Ma è per questo che i fascisti si rendono odiosi alla gente normale. E' per questo che non possiamo considerare il fascismo un'opinione politica.

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  3. Allora se ci fosse stato Obama , il crimine avrebbe avuto una valenza diversa? O, forse è diversa l‘eco mediatica? Se il sindaco e il governatore non avrebbero responsabilità dirette su questo crimine odioso, perché dovrebbe averne il presidente? La polizia dipende da costoro.
    Stiamo assistendo ad una radicalizzazione della campagna elettorale per le presidenziali di novembre, in cui entrambi i contendenti stanno soffiando sul fuoco della guerra civile pur di vincere. Ciò lascerà una lunga scia di sangue di innocente, purtroppo.
    Buona giornata

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  4. Se ci fosse stato un presidente (bianco, nero, giallo o verde) che condannando il fatto si fosse impegnato a garantire giustizia (non quella dei giudici ovviamente, ma con la rimozione dei colpevoli e di chi li avesse eventualmente coperti all'interno delle istituzioni) le proteste non sarebbero arrivate davanti alla Casa Bianca.
    Se un Obama si fosse comportato come Trump la faccenda sarebbe stata peggiore perché, vista la matrice razzista, se sei nero e copri i poliziotti assassini sei doppiamente spregevole. Ma nulla del genere è successo con Obama, la cui posizione politica e culturale non può avallare un tale scenario. Ha avuto colpe di tutt'altro genere.
    Da quel che leggo a Minneapolis il procuratore democratico Michael Freeman è stato contestato ancor prima di Trump, aggravando le proteste, perché come Trump stava facendo il pesce in barile.
    A me pare normalissimo che una protesta contro una polizia che a quasi trent'anni dalla vicenda di Rodney King si mostra ancora razzista e criminale (qui il fatto appare anche più grave del pestaggio a termine di un inseguimento, perché qui c'è stata una esecuzione a freddo davanti alla gente!) non faccia sconti a nessuno, democratici o repubblicani che siano.
    Tutta la mia solidarietà a chi sta protestando a pugno alzato. Non stanno facendo propaganda elettorale per nessuno. Stanno chiedendo solo di vivere in un paese un po' più civile. Poi purtroppo nelle proteste si infilano anche provocatori e teppaglia che dà l'assalto ai negozi al solo scopo di rubare, ma anche questa degenerazione non ha colore politico, non sono gli antifa. Quando c'è qualcosa di preordinato, come spesso è accaduto da noi coi black-blok, è altra storia, ma qui non saprei. Vedo solo che Trump sta cercando di trarne un vantaggio politico accusando gli antifa con la solita retorica del contrasto ai "terroristi", sta minacciando repressioni violente e sperando che l'America sia ancora piena di razzisti assetati di sangue che gli confermeranno la presidenza.
    Io spero invece che siano pochi e che questa storia non sia tale da oscurare le imbecillità fatte da Trump sulla pandemia. Lo so che da quella parte politica c'è gente che invece di comprendere d'aver eletto un idiota si beve la candeggina perché gliel'ha detto l'idiota. E' la sottocultura della destra, quella che il sangue innocente lo cerca, quella che va a comprare il fucile quando arriva la notizia di una pandemia. E tu sai, caro Enrico, che io non ho pregiudizi contro la destra dove ci sono anche onesti borghesi conservatori, ma ormai mi sembra che stiano diventando come mosche bianche tra orde di barbari.
    Ho voluto trascrivere le parole di Floyd perché in esse si legge chiaramente un atteggiamento civile. Non so se fosse un brav'uomo o vivesse di espedienti e non fa molta differenza dopo quel che gli è accaduto, ma non c'è rabbia in quelle parole. C'è l'umanità che la destra, negli USA come in Europa, dimostra continuamente di aver perso

    http://vulcanostatale.it/2020/05/george-floyd-postare-parlare-protestare/

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  5. NB - quando faccio riferimento al livello politico ci metto dentro tutti: presidente, governatore, sindaco, ecc. ognuno con la propria responsabilità, compreso i procuratori che negli usa sono elettivi.
    Ovvio che le autorità politiche locali dovevano commissariare subito il comando di polizia, se non l'hanno fatto sono colpevoli di quella caserma data alle fiamme più di quanto non sia Trump. Non vedo proprio nessuno che stia dando qualche giustificazione ai democratici di Minneapolis. Questa è un'altra favoletta costruita ad arte per creare l'effetto dello scontro politico ad armi pari, è una replica della sciagurata teoria degli opposti estremismi che ci hanno venduto da decenni.

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  6. I media: due pesi e due misure. Un dispaccio di agenzia in un giornale svizzero datato 2015.
    „Il presidente Obama definisce criminali i saccheggiatori... era dal 1968 che la guardia nazionale non interveniva a Baltimora.“
    Per alcuni rappresentanti del governo tedesco, in primis il ministro degli esteri Maas, le proteste e la rivolta negli USA sono legittime, quelle contro il lockdown in Germania e quelle dei gilet gialli invece no... Quando nel Michigan dei “nazionalisti” hanno manifestato armati, si è gridato allo scandalo. Stranamente non ci sono stati né saccheggi né morti.
    Pare che durante le manifestazioni in America abbiamo saccheggiato delle sinagoghe... forse i saccheggiatori si sono ricordati che una buona parte degli armatori e commercianti di schiavi erano ebrei... o forse per un odio viscerale di molti ANTIFA nei confronti di Israele
    https://www.michael-klonovsky.de/images/Screenshot_2020-06-05_18.36.01.png
    Buona giornata

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  7. Credo che manifestare armati dovrebbe essere considerato normale. Non si capisce cosa ci sia da scandalizzarsi. Se vado in giro col kalashnikov e non ammazzo nessuno, cosa ci sarebbe da obiettare? Se andiamo in cinquanta coi bazooka davanti al municipio non è libera manifestazione del pensiero?
    Erri, io ovviamente sto scherzando e spero che stia scherzando anche tu.

    La posizione di Obama ai tempi del fattaccio di Baltimora mi sembra quella che un buon presidente deve prendere:
    http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/obama-polizia-minoranze-discriminazione-usa-c7992064-4712-4a0a-89eb-06edd688e963.html
    Queste sono le cose per cui Obama è stato giustamente apprezzato. Che poi la protesta anche allora sia degenerata è solo la dimostrazione che sono fenomeni che non hanno la matrice anti-trump che qualcuno vorrebbe attribuirgli ora.

    Consentimi di sorvolare sulle "sinagoghe". Io non so chi le ha saccheggiate, forse antisemiti di sinistra (che ovviamente esistono) forse i provocatori presenti in tutte le proteste con devastazioni, ma che gli antesemiti di professione vogliano accusare di antisemitismo i loro odiati avversari è il solito bue che dice cornuto all'asino. Credo che sarebbe ora di smetterla con l'antisemitismo che ha già causato troppe tragedie.

    Sul giudizio del ministro Maas ti risponderò con un prossimo post perché avevo giusto idea di scrivere qualcosa sui nostri "gilet arancioni".

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  8. Il Black Lives Matter si basa su una bugia di fondo: ad ammazzare i neri sono per il 90 % neri. Allora sarebbe meglio che orientassero i loro sforzi all'interno della loro comunità invece di accusare sempre gli altri. Il discorso di Trump non mi sembra affatto cattivo. Se tu riesci a intrattenere un discorso con liberal conservatori, per i cosiddetti ANTIFA, i conservatori, i moderati non esistono : secondo loro sono tutti fascisti. Il tipo che mi ha definito “Ausländer Nazi” (Straniero nazista) era uno di questi.
    Ti anticipo un mio parere sui gilet arancioni: la loro manifestazione è stata una buffonata. Non si organizza una sottospecie di conto manifestazione il 2 giugno, il giorno dell’unità del paese. È una questione di sensibilità, di rispetto . Nella vita politica bisogna prevedere dei giorni di tregua dalle polemiche.

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