19 dicembre 2018

Pericolosi provocatori


Un cartello con la scritta "Ama il prossimo tuo" è un messaggio politico o religioso?



In un paese laico la politica dovrebbe essere distinta dalla religione e non dovrebbe usare argomenti religiosi. E' tramontata l'epoca dei democristiani, delle madonne che piangono e della scomunica ai comunisti, ma ora la scena della politica è occupata da un leghista che esibisce il santo rosario durante i comizi, difende il presepe e vuole insegnanti che facciano catechismo quotidiano nelle scuole. 

Ebbene, se al comizio del buon cristiano Matteo Salvini si presentasse qualcuno col comandamento di Gesù di Nazareth "Ama il prossimo tuo", sarebbe provocatorio?
C'è chi l'ha fatto e nel video potete vedere quel che è successo.

Fate il confronto con le provocazioni attuate in Inghilterra da Danny Shine col suo cartello "Everything is ok", anche lì chiamano la polizia, però i poliziotti inglesi non vanno a strappargli violentemente il megafono. L'ipocrisia del potere mantiene un parvenza di civiltà.

La polizia italiana è incivile come sono incivili gli italiani. Sotto il video di Propaganda Live un utente ha commentato: "Dovevano fracassarvi il cranio, provocatori da 4 soldi".
Politica o religione? Non lo so, ma non sono tranquillo perché fracassare il cranio non può essere né un argomento politico, né un segnale religioso.
Un altro utente scrive: Se avessero portato un cartello con scritto "io sto con Salvini" in un corteo dei centri sociali sarebbe successo sicuramente. Non saprei, però "sto con Salvini" è davvero provocatorio nel corteo di chi contesta Salvini, ma dove sta la provocazione di un motto cristiano al comizio di un politico che si dichiara cristiano e protettore dei valori cristiani?

Cos'è una provocazione ?

Le Femen che espongono i seni nudi sull'altare di una chiesa fanno una vera provocazione perché trasgrediscono palesemente una regola e urtano la sensibilità dei credenti:  osceno è ciò cha sta fuori luogo. Ma il motto cristiano esibito al comizio di un politico che si vanta d'esser cristiano non dovrebbe essere fuori luogo, anzi, dovrebbe essere ben accetto. Quindi non c'è provocazione, ma c'è una cosa molto diversa: lo svelamento di una contraddizione.

Nel sistema democratico la politica non può essere una guerra tra bande. La politica dev'essere confronto civile tra le diverse proposte. In un confronto dialettico è giusto far emergere le eventuali contraddizioni e ci si difende con adeguate argomentazioni. La tifoseria è fuori luogo, oscena.

Anche le divise sono fuori luogo sulla scena politica e quelle finte dovrebbero gettare discredito.

Vi invito a fare un altro confronto. Riguardate il video di Robert Kennedy che discute col capo della polizia americana. Le sue domande riescono a svelare la contraddizione degli arresti preventivi, ma nessuno trascina fuori dall'aula il giovane Kennedy accusandolo di provocazione.

7 commenti:

  1. Tommaso, sei ingenuo o lo fai ? Lo provocazione spesso non dipende dal contenuto dello slogan, ma dalla predisposizione del provocato . Anche in presenza di cartello immacolato. I „provocatori“ sarebbero stati cacciati via. Secondo me , in democrazia, se si vuole contestare qualcuno, organizzi una contro-manifestazione possibilmente lontana da quella da contestare; onde evitare lo scontro fisico. „Fracassare il cranio“ ? In quel stupido post lo hanno espresso, qui in Germania, sono passati ai fatti: un deputato dell‘ AfD è stato malamente spintonato e cadendo ha riportato ferite al cranio, fortunatamente senza gravi conseguenze. Ma era soltanto uno dell‘AfD, un „nazista“ , una violenza giustificabile quindi.
    Quanto parli di italiani incivili, ci fai parte anche tu?
    Il comandamento, come era scritto sul cartello era incompleto: „Ama il prossimo tuo, come te stesso „ . Ergo se non sono capace di amare me stesso, non sarò mai in grado di amare gli altri. Purtroppo la cultura dominante spinge i cittadini all‘odio di sé, delle proprie tradizioni, dell propria civiltà... Al sistema - ovvero a chi ci comanda- conviene avere una società spaccata dominata dall‘odio. Divide et impera

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    1. Caro Enrico, fammi aggiungere che per difendere l'indifendibile ti ritrovi ancora una volta ad arrampicarti sugli specchi: quando il vangelo dice ama gli altri come te stesso, significa ovviamente che devi amarli tanto, il più possibile, non significa che aggiungendo quel termine di paragone il senso della frase si rovescia e diventa una esortazione all'egoismo.

      Quella frase del vangelo, comunque la scrivi, denuncia una falsità. Ci fa capire che Salvini non professa una dottrina politica, che può piacere o no e in democrazia sarebbe normale, ma è un falsificatore. Perciò quella frase scotta molto più di qualunque provocazione di tipo politico.

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    2. Non è egoismo, se ami te stesso, significa che sei in pace con te stesso e puoi sprigionare le energie necessarie per amare gli altri . Salvini, un falsificatore? Esattamente come la Merkel e il suo figlioccio Macron. Il ministro dell’interno con la decisione di chiudere i porti ha svelato l’ipocrisia dei partner euopei... Salvini non mi piace più che altro per una questione di pelle, irrazionale

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  2. "...in democrazia, se si vuole contestare qualcuno, organizzi una contro-manifestazione possibilmente lontana da quella da contestare; onde evitare lo scontro fisico".

    Non sapevo che la democrazia si esercita con scontri fisici. Nel mio post ho descritto un altro tipo di democrazia, direi un modello un po' più civile. E' un'ingenuità? No, non credo. Tutti i valori illuministici della borghesia potevano sembrare ingenuità ai tempi dell'inquisizione, ma poi le cose sono cambiate e molti hanno capito che far votare i cittadini non era un'idea tanto sciocca, anzi poteva far stare tutti meglio.
    Adesso sta crescendo una tendenza contraria, antidemocratica e antiliberale. Non ci si divide più tra cittadini con idee diverse per affrontare civilmente un confronto e anche una competizione elettorale, adesso molti hanno la voglia di dividersi fisicamente tra nazione e nazione, fedeli e infedeli, ricchi e poveri, bianchi e neri... non sembra molto importante il pretesto con cui si contrappongono le bande, l'importante è dividersi fisicamente, creare frontiere, preparare le armi e abituarsi a sopportare la violenza come qualcosa di naturale e inevitabile. Quelli che stanno correndo più di tutti in tale direzione e che a te piacciono tanto (Salvini, Orban o AfD) non sono quelli che si oppongono al "divide et impera", ma sono gli agenti esecutori della divisione, i più obbedienti ed efficaci. Non badare al fatto che ora sembrano andare a braccetto, uniti contro i cattivi dell'establishment, perché si erano alleati anche Hitler e Stalin nella loro fase iniziale e preparatoria. Con argomenti diversi avevano un nemico comune: la borghesia liberale, l'individualismo che divide tutti, ma solo a parole.

    Da irriducibile borghese e liberale, quale io sono, rimpiango i tempi in cui al comizio politico c'era sempre qualche bastian contrario che senza microfono cercava di interloquire o di contestare. E' la democrazia. Il dissidente al massimo doveva sopportare sguardi di disapprovazione. L'adunata oceanica di teste tutte omologate è altra cosa e anche se la fai a piazze separate con la democrazia non c'entra proprio niente.

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    1. Lo so che la democrazia non si basa sullo scontro fisico, con la violenza. Mi riferivo a quei politici che dalla mattina alla sera non fanno altro che sciacquarti la bocca con la parola democrazia, ma poi passano dapprima alla violenza verbale incitando i militanti alla violenza fisica con chi osa criticare le loro idee o la loro politica. E questo sta avendo nella democratica Germania... al resto risponderò più in l

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    2. Anch’io rimpiango i comizi di una volta: sì c’erano spesso i bastian contrari, c’era qualche contestatore, ma non venivano a centinaia armati di spranghe a disturbare la tua manifestazione o addirittura ad impedirla.

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    3. Adunate oceaniche? Macché... Semplicemente la voglia di manifestare liberamente e in pace le proprie idee. A proposito di Orban: i cittadini ungheresi contrari alla riforma della legge sul lavoro ha potuto manifestare il loro dissenso senza venir attaccati da contro manifestanti in Germania o peggio dalla polizia in assetto guerra come in Francia

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