Il presidente USA John Kennedy pronunciò un significativo discorso sulla segretezza il 27 aprile 1961.
«la parola "segretezza" è ripugnante in una società libera e aperta e noi, come popolo, ci siamo opposti, instrinsecamente e storicamente, alle società segrete, ai giuramenti segreti e alle riunioni segrete.»
L'ideale kennediano è improntato sulla trasparenza. Il discorso del presidente continuava evocando rischi di cospirazione.
«Siamo di fronte, in tutto il mondo, ad una cospirazione monolitica e spietata, basata soprattutto su mezzi segreti per espandere la sua sfera soprattutto su mezzi segreti per espandere la sua sfera d'influenza, sull'infiltrazione anziché sull'invasione, sulla sovversione anziché sulle elezioni, sull'intimidazione anziché sulla libera scelta. È un sistema che ha reclutato ampie risorse umane e materiali nella costruzione di una macchina affiatata, altamente efficiente, che combina operazioni militari, diplomatiche, di intelligence, operazioni economiche, scientifiche e politiche. Le sue azioni non vengono diffuse, ma tenute segrete. I suoi errori non vengono messi in evidenza, ma vengono nascosti. I suoi dissidenti non sono elogiati, ma ridotti al silenzio. Nessuna spesa viene contestata. Nessun segreto viene rivelato. Ecco perché il legislatore ateniese Solone decretò che evitare le controversie fosse un crimine per ogni cittadino. Sto chiedendo il vostro aiuto nel difficilissimo compito di informare e allertare il popolo americano e contribuire a rendere l'uomo un essere libero e indipendente.»Nelle parole di Kennedy c'è probabilmente un'allusione al potere massonico, alla sua ramificata rete di logge e, forse, ai patti segreti con le organizzazioni mafiose, ma un passaggio mi sembra importante, egli dice: "noi, come popolo, ci siamo opposti, instrinsecamente e storicamente, alle società segrete, ai giuramenti segreti e alle riunioni segrete".
Potrebbe sembrare un errore, gli Stati Uniti nascono storicamente da accordi massonici, ma erano proprio gli ideali massonici di Thomas Payne, Benjamin Franklin e Thomas Jefferson a orientare le scelte verso la democrazia, l'egualitarismo e il parlamentarismo. Nessun parlamento avrebbe senso se le questioni messe in discussione non fossero totalmente trasparenti.
La massoneria delle origini doveva necessariamente operare in segreto per poter contrastare l'intolleranza delle monarchie e delle aristocrazie, per sfuggire alle repressioni. La segretezza era uno strumento, non un carattere fondante. Solo una massoneria controiniziatica può assumere il carattere della segretezza che la porta ad agire contro i suoi stessi ideali, alimentando cospirazioni antidemocratiche.

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