Viola Fauver Gregg era una casalinga cattolica, moglie di Antonio Liuzzo e madre di tre figli. Aveva quarant'anni e frequentava corsi universitari. Viola credeva nell'America dei diritti civili e restò inorridita alla notizia della "Domenica di sangue", quella del 7 marzo 1965, quando una marcia di protesta fu attaccata dalla polizia presso il ponte Edmund Pettus.
Viola decise di unirsi alle manifestazioni organizzate dagli afro-americani nei giorni successivi. Lei era bianca, ma disse al marito che quella era una "lotta di tutti" perché i diritti civili sono di tutti.
Dopo il corteo del 25 marzo Viola stava riaccompagnando a casa con la sua automobile alcuni studenti, quando fu avvicinata da un'altra auto con uomini del Ku Klux Klan, a bordo c'era anche un poliziotto. Gli uomini spararono contro di lei e contro lo studente di 19 anni Leroy Moton. Si fermarono anche per controllare che fossero morti. Leroy sembrava morto, Viola era morta davvero.
Nei giorni successivi al funerale di Viola Liuzzo croci di fuoco furono accese dal Ku Klux Klan davanti alla sua casa. Tra i giovani afroamericani che avevano organizzato la marcia e continuarono la lotta per i diritti civili c'erano anche Osea Lorenzo Williams e John Lewis.
Osea era un veterano della seconda guerra mondiale. Era stato picchiato selvaggiamente da un gruppo di bianchi che l'avevano sorpreso a bere da una fontana riservata a "soli bianchi". Fu ridotto in fin di vita e solo durante i preparativi del funerale qualcuno scoprì che era ancora vivo. Non era facile trovare un ospedale che potesse curarlo perché pochi ospedali accettavano i neri. Restò in coma per un mese. Poi prese gli ordini religiosi e si dedicò alla battaglia dei diritti civili. In seguito si impegnò anche come imprenditore, scienziato e uomo politico.
John Lewis ha ha sostenuto gli ideali democratico nella sua lunga carriera politica. Nella pagina di wikipedia lo vediamo accanto a vari presidenti USA.

