7 maggio 2023

I nuovi terroristi

 Il titolo non è esagerato: ai ragazzi che protestano contro la perseveranza dei governi nell'utilizzo di combustibili fossili stiamo applicando norme antimafia e antiterrorismo. Ma è davvero un pericoloso terrorista chi attua forme pacifiche e non-violente di disobbedienza civile? 

Il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti. Non è più necessario salire fino ai ghiacciai che stanno scomparendo o misurare la portata dei fiumi. Sta cambiando tutto, la rottura di certi equilibri naturali potrebbe essere irreversibile, ma l'allarme degli scienziati finora ha sortito pochissimi risultati. Le conferenze internazionali hanno portato solo alla mercificazione delle emissioni di CO2 (le c.d. compensazioni). Per alcuni è diventato un affare. Ore le esigenze di guerra spingono i governi a riaprire anche le centrali più inquinanti. 

 

 

Curiosamente quelli che protestano contro lo strapotere delle case farmaceutiche, fino ad immaginare che ci sia un grande complotto dietro i vaccini anticovid, non reagiscono allo stesso modo contro lo strapotere dei petrolieri. Qui a complottare non sarebbero le grandi corporation ma gli ambientalisti, i gretini,come vengono dispregiativamente definiti. 

I cambiamenti climatici, se ci sono, non sarebbero prodotti dalle attività umane. Cosa vuoi che possano fare i nostri piccoli gesti quotidiani? Sì, le vetture che circolano ovunque, oltre un miliardo, ad ogni ora del giorno e della notte, mentre un altro miliardo di caldaie a gas e stufe a carbone immettono nell'aria i loro fumi tossici aggiungendo le emissioni a quelle di milioni di aerei, milioni di navi, milioni di trattori, milioni di ruspe e milioni di fabbriche i cui fumi in molte aree industriali oscurano il cielo, sempre in funzione per mesi, anni, decenni. Nessun effetto?

Se ne potrebbe discutere. Gli scienziati lo fanno da tempo. Nel libro di geografia che usavo quando ero un ragazzino di scuole medie (parlo degli anni '70) c'erano frequenti citazioni del libro di Gordon Rattray Taylor, La società suicida. E' trascorso mezzo secolo, la situazione è molto peggiorata, ma se i giovani ora ci pongono un'urgenza scatta subito l'accusa: "Ma perché tu non lo usi lo smartphone?".

Li abbiamo fatti crescere con lo smartphone sempre a disposizione e ora diventa il pretesto per negare loro il diritto di parlare, di essere preoccupati e di chiederci qualcosa.
L'arrogante signore barbuto che accusa la ragazzina nel dibattito televisivo dicendole di essere "la malattia senile del progressismo" riesce a scagliarsi con un'unica formula contro l'odiato progressimo che ha prodotto tecnologie e consumismo e chi a quel progressismo vorrebbe porre un limite. 

Io non credo che sia una scelta innocente quella di Corrado Formigli , conduttore di Piazza Pulita, che invece di chiamare uno scienziato chiama una ragazzina e le schiera contro tre o quattro agguerriti giornalisti tra i quali quel Francesco Borgonovo onnipresente sia sui canali TV, sia nelle reti della presunta controinformazione di RadioRadio e di ByoBlu. 

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