11 maggio 2022

Cartine al tornasole

Certi figuri, che si annidano tra politici e giornalisti, sono utilizzabili come cartina al tornasole. Fanno risparmiare la fatica di capire. Ti puoi regolare dalla loro reazione.  La cartina al tornasole è una strisciolina ricoperta di una sostanza chimica che assume una colorazione rosea in contatto con soluzioni acide, diventa azzurrognola in contatto con soluzioni basiche. Basta guardare il colore per distiguere tra diverse soluzioni. Accade lo stesso per quelle questioni complesse che uno non sa come giudicare. Per esempio non è facile capire se è meglio sostenere l'esercito che si oppone all'invasione o è meglio dichiararsi pacifisti senz'alcun cedimento. Però basta guardare la reazione della cartina al tornasole, magari da un tweet: 
“Ricordatevi questi nomi. Hanno scelto gli assassini, i torturatori, gli stupratori. Non lo dimenticheremo” (Fabrizio Rondolino)
E' lui la cartina: Fabrizio Rondolino. Sta sempre dalla parte sbagliata. I suoi giudizi sono sempre i peggiori, sempre espressi nel modo più rivoltante. 

Adesso si scaglia contro i pacifisti, li chiama assassini, torturatori, stupratori. Quelli che non vogliono comprare e distribuire mitragliatrici, bombe, cannoni e altri micidiali ordigni da mandare ai combattenti, quelli che partecipano alla serata "Pace proibita" presso il Teatro Ghione di Roma: Michele Santoro, Luciana Castellina, Vauro Senesi, Tomaso Montanari, Sabina Guzzanti, Elio Germano, Cecilia Strada (figlia di Gino Strada), Fiorella Mannoia, Moni Ovadia, Ascanio Celestini, Carlo Freccero, Donatella Di Cesare, Marco Tarquinio, Jasmine Cristallo ed altri. C'era anche un parroco (Fabio Corazzina) e un generale (Fabio Mini).
Ricordatevi questi nomi, se Rondolino li tratta da assassini significa che stanno dalla parte giusta. Non ci si può sbagliare perché lui non sbaglia mai. E' come Carlo Giovannardi, come Renato Farina. Sì, ci sono anche altri dai quali è quasi impossibile sentire parole di buon senso, sempre presi da bramosie prevaricatrici: Daniela Santanché, Flavio Briatore, Vittorio Feltri, Ignazio La Russa... Ma attenzione, non basta sragionare per darci la certezza del tornasole, non basta essere un "Bomba" che spara idiozie a getto continuo. Tra idiozie e contraddizioni anche un Matteo Salvini potrebbe dirne una giusta, perfino un Matteo Renzi potrebbe indovinarne casualmente una, come quella proposta di conferire ad Angela Merkel il ruolo di mediatore nella controversia tra Russia e Ucraina. 

Con Rondolino non ci si sbaglia. La sua acrimonia non si smentisce mai. La sua voglia di character assassination. Lui odia qualunque cosa che appare buona, giusta, piacevole o ragionevole. Perciò il suo tweet vale quanto una certificazione: i pacifisti del Teatro Ghione sono dalla parte giusta.

Guardiamocelo l'incontro organizzato da Michele Santoro. Nessuna TV lo ha trasmesso. I direttori dei giornali e telegiornali vivono tutti nell'"armicene", la nuova era del riarmo obbligatorio. C'erano persone famose al Teatro Ghione, ma non erano quelli delle isole dei famosi, non erano quelli dei grandi fratelli, non erano i giornalisti con l'elmetto.
Le TV non l'hanno voluto neanche gratis e YouTube ha cercato di censurarlo immediatamente. Perciò se il video linkato qui dovesse sparire cercatelo su Radio Radicale.

 

Rondolino non sopporta i professori, molto democraticamente avrebbe fatto manganellare gli insegnanti ("capre deportate" disse) che osavano protestare contro l'algoritmo scriteriato messo a punto dal governo del suo amico Renzi. Anche Renzi non aveva simpatia per i "professoroni". I pacifisti sono peggio degli insegnanti, somigliano ai buonisti, e ce ne sono tanti, troppi, di docenti e accademici al convegno dei pacifisti: Montanari, Canfora, Di Cesare, Caracciolo... al direttore di Limes, esempio perfetto di alta competenza e di equilibrio nei giudizi, non è stata risparmiata l'etichetta di 'putiniano', novello marchio d'infamia che non viene distribuito solo da Rondolino ma anche da Gianni Riotta, sì proprio lui, il 'democratico' che non riesce ad accettare l'idea della sovranità popolare, l'aveva rimossa, cancellata perfino dal testo dalla Costituzione. Mentre Gianni Riotta prepara le liste di proscrizione dei pacifisti imitando quello che fece Vittorio Feltri ai tempi dell'invasione dell'Afghanistan, Rondolino colpisce gli ospiti di Santoro. 

Ferdinando Boero ci racconta nel suo blog che le parole di Rondolino hanno disturbato Luciana Castellina:   “Per lui sarei una stupratrice…

Una pacifista trattata da assassina. Ce ne vuole. L'idea di denunciarlo, per poi destinare il risarcimento alle profughe afghane, e anche ucraine, non sarebbe sbagliata, ma Boero ritiene che probabilmente non lo farà:

Se incontri un “ricordino” lasciato sul marciapiede da un cane che fai? Una denuncia? Gli giri attorno e te ne vai. Se lo calpesti cerchi di pulirti la scarpa al meglio, ma non ne fai un’ossessione. Io farei così. Non ti curar di lor ma guarda e passa.

Lasciamo i riotti e i rondolini sul marciapiede e passiamo dall'altra parte della strada, quella sicuramente più giusta, con più sole. Sì, tornasole è la parola perfetta. Solo la pace, non il riarmo in cerca di vittoria, ci riporterà nel sole. 

 

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