Il programma Atlantide curato da Andrea Purgatori per La7 ha trasmesso una lunga inchiesta televisiva prodotta da History Channel. Un gruppo di esperti è stato coinvolto in una "Caccia a Hitler" allo scopo di verificare se il dittatore nazista sia davvero morto suicida a Berlino alla fine di aprile del 1945 o se possa essere sfuggito.
Le dicerie su una presunta sopravvivenza del Fuhrer sono ben note, ma in genere sono considerate leggende che godono di scarsa considerazione tra gli studiosi di storia, tuttavia non si può negare che qualche dubbio potrebbe essere lecito e sembra essere anche avallato da affermazioni di Stalin.
L'inchiesta è stata confezionata in una forma commerciale infarcita di autocompiacimento, una formula che ha reso le otto puntate prolisse e confuse. In conclusione l'inchiesta non ha prodotto alcuna nuova prova sulla sorte di Hitler, ma ad essa si deve riconoscere il merito di aver portato alla luce una vasta rete di complicità di cui i nazisti godevano sia in Europa, sia in Sudamerica.
A differenza di quel che comunemente si ritiene i criminali nazisti non sarebbero fuggiti in Sudamerica per trovare rifugio e confondersi tra la gente comune, cercando così di far dimenticare il proprio passato, ma avrebbero utilizzato basi dove ricostituire centri di potere che avrebbero consentito di portare avanti i progetti nazionalsocialisti. Vi sono prove evidenti che in molti casi i nazisti, oltre che ricevere protezione dai regimi dittatoriali, sarebbero stati istigatori di violenze e protagonisti di nuovi crimini perpretati con gli stessi metodi e la stessa ferocia del nazismo hitleriano. Con o senza Hitler c'è un nazismo che prosegue dopo la caduta del nazismo.
Qui ho cercato di riassumere le informazioni fornite nel corso delle varie puntate per chi non avesse avuto la possibilità di seguirle.
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L'ipotesi della fuga di Hitler è stata esaminata anche nel canale di Massimo Polidoro che la associa ad altre ipotesi leggendarie di personaggi famosi che avrebbero simulato la propria morte. Massimo Polidori ha poi proposto anche un'altra ipotesi sulla morte del Fuhrer che sarebbe stato sostituito da un sosia.
Il canale di Nova Lectio esamina anche l'ipotesi di una colonia nazista in Antartide.
Nel 1945 alla Conferenza di Potsdam il presidente Harry Truman chiese a Stalin se Hitler fosse morto, il dittatore sovietico rispose senza mezzi termini: No. E aggiunse che i gerarchi nazisti erano fuggiti in sommergibile in Spagna o in Argentina. Il segretario di Stato, James Byrnes, per accertarsi che Truman non avesse capito male, dopo il brindisi ufficiale prese in disparte Stalin, il quale gli confermò la risposta. La circostanza venne riferita da Truman in una lettera alla moglie e da Byrnes nel suo libro di memorie Speaking Frankly. Anche il capo del collegio difensivo degli Stati Uniti al processo di Norimberga, Thomas Dodd, ammise: “Nessuno può dire che Hitler sia morto.”
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BERLINO – dal bunker della Cancelleria è possibile raggiungere il tunnel della metropolitana e percorrerlo per qualche chilometro in direzione dell’aeroporto di Tempelhof.
L’inchiesta accerta la possibile esistenza di un tunnel di collegamento (275 m) tra la galleria della metropolitana e l’accesso all’aeroporto.
Presso l’aeroporto c’era un cantiere di costruzione di aerei.
Il 21 aprile furono segnalati circa 10 aerei (Condor 200) in partenza da Tempelhof - esiste una segnalazione su un aereo che avrebbe trasportato gli effetti personali di Hitler.
Attraverso il tunnel la via per raggiungere la Porta di Brandenburgo è ancora più breve (circa 500m). Anche da qui era possibile far decollare un aereo usando come pista il grande viale che arriva alla Colonna della Vittoria.
Una foto di maggio 1945 mostra il viale senza i lampioni. Potrebbero essere stati temporaneamente eliminati per creare lo spazio adeguato all’apertura alare degli aerei. La Colonna della Vittoria sarebbe stata un’ottima torre di controllo.
Una testimonianza sostiene che i soldati tedeschi ebbero ordine di non sparare agli aerei nei giorni di fine aprile.
Da Berlino c’erano due possibili vie di fuga, una a nord verso Hohenlychen (100 km a nord di Berlino), l’altra a sud verso Berchtesgaden, vicino al confine con l’Austria, da lì sipoteva facilmente raggiungere la cittadina austriaca di Altaussee.
La via di fuga verso sud
A Berchtesgaden fuggirono le sorelle di Hitler dove c’era un rifugio di Hitler (distrutto nel 1952) c’era anche un bunker tuttora sigillato e inaccessibile. A Obersaltzberg c’era il Berghof. Sulla cima dell'Obersalzberg (il Kehlstein), Martin Bormann fece costruire una nuova residenza, uno chalet-fortezza da regalare a Hitler in occasione del suo cinquantesimo compleanno, la Kehlsteinhaus, passata poi alla storia come il Nido dell'aquila. Hitler però non rimase pienamente soddisfatto di quest'ultima residenza e continuò a soggiornare al Berghof.
Sotto la casa di Hitler c’erano molti tunnel (oltre 6km) ma il tunnel per la fuga non fu mai completato.
A Berchtesgaden gli alleati arrivarono senza trovare soldati tedeschi. Sparirono in poche ora dopo aver fatto saltare un ponte.
Nella cittadina austriaca di Altaussee. I nazisti nascosero molte opere d’arte rubate in una miniera di sale. Qui abitava Ernst Kaltenbrunner (il potentissimo successore di Heydrich). Qui passò anche Eichmann, invece Kaltenbrunner fuggì verso nord.
ITALIA - Nel percorso verso sud molti fuggiaschi nazisti hanno raggiunto Vipiteno (Sud Tirolo) dove un sacerdote (don Corradini) provvedeva a battezzarli assegnando nuove identità certificate da documenti autentici della Croce Rossa. Nel registro dei battesimi risultano i nomi di Eichmann e di Erich Priebke. A 60km da Vipiteno c’è l’Hotel Paradiso che poteva ospitare molti ex nazisti.
Josef Mengele passò a Termeno nel 1949, dove ottenne documenti falsi per imbarcarsi da Genova e raggiungere l’Argentina. Nel 1959 si spostò in Paraguay e poi in Brasile (Wikipedia).
Una testimone racconta della fuga attraverso Vipiteno di Hortz Wagner, diplomatico tedesco coinvolto nella morte di 350mila persone. Gli viene dato n passaporto a nome di Peter Ludvig.
Anche a Roma il Monastero di San Gerolamo (tuttora non visitabile) costituiva una tappa dei fuggiaschi a cui venivano forniti falsi passaporti. Circa 120mila passaporti sono stati consegnati grazie alla Croce Rossa. Con i nuovi documenti era possibile raggiungere l’Argentina di Peron.
Questo percorso è noto anche come Ratline (https://it.wikipedia.org/wiki/Ratline) e fu utilizzato da molti nazisti. Insieme a Walter Rauff la Ratline fu organizzata da un vescovo cattolico, Alois Hudal (conosciuto anche come Luigi Hudal) che era capo della congregazione austro-tedesca di Santa Maria dell'Anima a Roma.
Walter Rauff (wikipedia) - Con Alois Hudal, Rettore del Pontificio Collegio di Santa Maria dell'Anima a Roma organizzò la rete clandestina che permise a molti gerarchi ed ufficiali nazisti di mettersi in salvo alla fine della guerra, transitando per l'Italia, salpando da Genova alla volta del Sudamerica e da Bari per il Medio Oriente.
Alois Hudal (wikipedia) - Nel suo libro I fondamenti del nazionalsocialismo (1937), Hudal elogiò Adolf Hitler e le sue politiche e, seppur indirettamente, attaccò le politiche vaticane contrarie al capo del nazismo. Dopo la seconda guerra mondiale, contribuì a organizzare la cosiddetta ratline, un sistema di vie di fuga che consentì a importanti esponenti della Germania nazista e ad altri ex ufficiali e leader politici dell'Asse, tra cui presunti di criminali di guerra, di sfuggire ai processi.
La via di fuga verso nord
La fuga verso nord passa per Hohenlychen (qui fu catturato Himmler). Qualcuno dice di aver visti Hitler il 24 aprile. Avrebbe potuto soggiornare in una lussuosa villa sul lago, quasi una reggia, all’interno di un complesso che comprendeva anche un ospedale.
A Rechlin c’era un aeroporto usato per i velivoli sperimentali, famoso centro sperimentale della Luftwaffe. Dopo l’ultimo volo del 28 aprile (qualcuno ritiene che il volo era preparato per la fuga di Hitler) il possente hangar di cemento armato fu distrutto insieme a tutti i velivoli rimasti.
(l’indagine di History Channel espone anche l’ipotesi che in Turingia nel marzo 1945 sia esplosa una piccola bomba atomica. 600 morti – ex reclusi nei campi?)
DANIMARCA – l’approdo più prossimo poteva essere la Danimarca – A Tonder c’era una piccola base con hangar che potevano nascondere dirigibili e con una pista clandestina di circa 1 km.
Nel 2008 da una spiaggia sono riemersi bunker molto solidi usati dall’aviazione tedesca per controllare aerei caccia. Dentro sono stati trovati 6 apparecchi radar.
Esiste una testimonianza su Baumgart, segnalato come il pilota che avrebbe trasportato Hitler verso la Danimarca.
Baumgart giurò di aver trasportato Hitler il 28 aprile 1945.
Altre segnalazioni indicano Leon Degrelle (nazionalista belga fondatore del rexismo e collaboratore dei nazisti) in fuga con un aereo verso la Danimarca. Una segnalazione vorrebbe che Degrelle e Hitler furono visti insieme.
Degrelle si sarebbe spostato successivamente verso la Spagna e potrebbe essere stato il medesimo percorso di Hitler. In realtà Degrelle passò anche attraverso la Norvegia. Poi restò a vivere in Spagna fino al 1994 dopo aver acquisito la cittadinanza spagnola nel 1954 col nome di Léon José de Ramírez Reina.
NORVEGIA –
Rjukan – centrale idroelettrica di Bemork – produzione di acqua pesante utile a ricavare il plutonio. La produzione arrivava anche a 12 tonnellate.
A Narvik, all’estremo nord della scandinavia, c’era un porto militarizzato controllato dal governo filonazista. Sono state trovati nello stesso posto un idrovolante e un sommergibile U-Boat. I sommergibili potevano essere utilizzati per rifornire gli idrovolanti. Per raggiungere l’Argentina da Narvik c’è un viaggio di 8mila miglia, servono due rifornimenti.
Altre vie di fuga
SPAGNA – un aereo avrebbe potuto trasportare Hitler in Spagna, forse verso San Sebastian dove era approdato anche Degrelle. L’areo di Degrelle si è schiantato nella spiagga di La Concia e fu visto da Ramon Barea l’8 maggio 1945. I 5 uomini di equipaggio si salvarono tutti, ma non ci sono avvistamenti di altri aerei.
In Galizia il Gen Franco aveva una sua residenza, una vera fortezza con spazio sufficiente per far atterrare un aereo. In tale fortezza fu ospitato Ad Lupus.
L’inchiesta scopre che nella stessa località c’è un cimitero di soldati nazisti tedeschi.
E’ anche il luogo di produzione del tungsteno che veniva fornito alla Germania.
Sembra il luogo perfetto in cui Franco avrebbe potuto dare ospitalità a Hitler, ma nessuna prova in tal senso.
L’inchiesta mostra anche il magnifico Monastero di San Xulian a Samos, in Galizia. All’epoca amministrato da un abate filonazista (Mauro) che ospitò molti nazisti travestiti da monaci.
Un testimone avrebbe visto Hitler nel monastero il 1 maggio 1945. Era un ragazzo di 15 anni chiamato alla costruzione di un tunnel sotto il Monastero. Avrebbe visto Hitler senza baffi.
Non vi sono documenti al riguardo perché nel 1950 un incendio ha distrutto la biblioteca del Monastero.
Esiste un tunnel che collega il Monastero a un palazzo della Guardia Civil (corpo paramilitare franchista). Nella zona c’è anche un campo (cornead = campo di patate) con un radiogoniometro Telefunken e un’antenna di 20 m.
In Spagna c’è Porto di Vigo utilizzato dai nazisti per le loro operazioni che continuarono anche dopo la fine della guerra. Da qui partivano anche sommergibili U-Boat. Alla fine della guerra risultarono dispersi 46 sommergibili. Questo era il posto ideale per imbarcarsi verso il sudamerica.
Barcellona - c’erano 20mila tedeschi - a Monserrat c’è una zona di grotte che fu visitata da Martin Borman, organizzatore della Die Spinne.
Un ufficio di coordinamento per le operazioni internazionali Die Spinne fu istituito a Madrid da Otto Skorzeny sotto il controllo di Francisco Franco (…) Alcuni storici ritengono che sia un nome diverso (o un ramo) dell'organizzazionenazista tedesca ODESSA (wikipedia – en)
Skorzeny chiese assistenza al magnate industriale tedesco Alfried Krupp , la cui compagnia aveva controllato 138 campi di concentramento privati sotto il Terzo Reich; l'assistenza fu concessa nel 1951. Skorzeny divenne il rappresentante di Krupp nelle imprese industriali in Argentina.
L’ipotesi di un passaggio del Fuhrer attraverso la Spagna sembra poco probabile perché per andare in sudamerica avrebbe dovuto affrontare un viaggio attraverso l’oceano all'interno di un sommergibile. Sarebbe difficile per un uomo malato.
CANARIE - Anche alle Canarie i nazisti disponevano di basi per la riparazione dei sommergibili, quindi era il punto ideale per fare scalo in una traversata dell’oceano.
Qui l’inchiesta mostra strutture militari con gallerie. La postazione militare disponeva di 4 macchine Enigma. (Varnarhause)
L’esistenza di U-Boat nella canarie con buoni sistemi di comunicazione criptata può rendere possibile l’uso di tali mezzi per rifornire unidrovolante.
ARGENTINA – un probabile punto di approdo per un sommergibile viene individuato nella caletta di Los Loros nei pressi di San Antonio de Oeste. In questa località c’era una nutrita comunità tedesca e un ricco fabbricante di lane, Gerard Lohause, che disponeva di lussuosi palazzi e aveva anche il controllo di una banca locale. Una testimone avrebbe visto un sommergibile caletta, ma nulla è stato trovato nei fondali.
In Argentina Hitler avrebbe potuto fare affidamento anche su altre comunità di tedeschi in diverse località abbastanza isolate.
A Charata un anziano testimone dice che i nazisti fossero tenuti in alta considerazione da quelle parti. Un altro, tale Juan Alberto, li porta a vedere una vecchia scuola tedesca che sorgeva nel centro di Charata. L’ultimo direttore della scuola fu Karl Buck, conosciuto dai servizi segreti americani come agente nazista.
La prima casa di Hitler infatti sarebbe stata in un villaggio (La Falda) - In seguito si sarebbe spostato nella provincia di Rio Negro, presso San Carlos de Bariloche, a ridosso delle Ande cilene, abitata dai mapuche (gli indios patagonici) e dagli europei (austriaci, tedesci, ebrei e bellunesi che qui vennero prima della guerra) con case in stile bavarese, immersa nei laghi e circondata dalle montagne.
San Miguel de Tucuman - dalla casa di Eichman fu scavata una galleria che attraversa la montagna
La Falda (provincia di Cordoba) la comunità tedesca era tutta composta di nazisti, tra cui la potente famiglia Eichhorn era proprietaria dell’Hotel Eden, costruito nel 1937. Gli Eichhorn erano stati finanziatori del partito nazista ed erano considerati “cari amici” di Hitler.
Una testimone (Catalina Gamero) che faceva consegne e servizi agli Eichhorn riferisce che Hitler era ospite in una residenza privata della famiglia, ma lei non l’avrebbe visto.
Potrebbe esserci un tunnel sotterraneo che collega l’Hotel Eden alla casa Eichhorn.
Il castello di Mandl era considerato luogo di incontro per gli aderenti al 4° Reich. Secondo alcune voci vi si progettavano anche nuove armi. Il proprietario del castello era Fritz Mandl, un trafficante di armi austraico.
Misiones – località argentina nei pressi di Posadas, molto isolata, con foreste e una rete di strade poco praticate facilmente controllabili dai tedeschi. [Misiones indica un’intera regione perciò non è facile capire dove sia la località ad 80 km da Misiones in cui sono state trovate le strutture militari, se siamo nell’area di San Juan de la Sierra oppure in una zona più a nord]. Le strutture militari ormai abbandonate comprendono tre edifici di tipo abitativo e un edificio che poteva essere usato come caserma. Inoltre ci sono resti di muraglioni difensivi.
La curiosità individuata dall’inchiesta è il ritrovamento nei pressi dei ruderi di lussuosi servizi in ceramica (Villeroy & Bosch) poco conformi ad uso da caserma.
Nella cittadina di Misiones permane anche oggi un forte senso di omertà sulle attività dei tedeschi.
C’è un testimone (A. Silvero) che riferisce di riunioni naziste in casa della famiglia Bremer.
A Misiones vive tuttora una nipote di Goering. Adela Goering si celava usando il cognome del marito finché il suo medico non svelò il vero cognome. Oggi Adela Goring racconta che il padre le parlò di ricerche svolte a Misiones da parte della polizia che cercava Hitler.
A Misiones il figlio di G. Zacker dice che suo padre aveva fatto da autista a Martin Borman. Dunque il braccio destro di Hitler non sarebbe morto a Berlino ma viveva anche lui a Misiones.
La morte di Borman era considerata incerta perché il corpo non era mai stato ritrovato, tuttavia, dopo nuove ricerche un corpo fu rinvenuto nel 1972 a Berlino nel luogo dove Borman poteva essere stato ucciso. Un esame del DNA confermò la compatibilità del corpo con l’identità del gerarca nazista, però curiosamente in esso furono rinvenute anche tracce di argilla proveniente dal sudamerica. I resti del corpo sono stati gettati nel Mar Baltico.
Non si può escludere che dopo la morte di Martin Borman, avvenuta in Argentina, il suo corpo sia stato clandestinamente ricollocato nel luogo dove non era mai stato trovato, ciò allo scopo di confermare la versione della sua morte nel 1945.
Il Tribunale di Norimberga aveva condannato Borman in contumacia ritenendo che fosse ancora in vita.
Il figlio di un certo Edmundo, arruolato dai nazisti e decorato con due croci di ferro, divenuto poi un dentista e rimasto legato ai nazisti residenti a Misiones, mostra anche una fotografia di Hitler presumibilmente scattata nel 1961.
Bariloche – anche, nelle montagne vicino al confine col Cile, qui c’è stata una comunità di tedeschi e qui sono confluiti molti nazisti in fuga (qui viveva Erich Priebke). Nel secondo dopoguerra San Carlos de Bariloche divenne la meta preferita da ex gerarchi e collaborazionisti del regime nazista in fuga dall'Europa, grazie all'operato dell'organizzazione ODESSA. Adolf Eichmann dimorò per un paio di anni prima di essere catturato dal Mossad.
In una località molto isolata e circondata da fitte foreste c’è Casa Inalco. Costruita dai tedeschi di fronte ad una baia, in una zona facile da controllare e da difendere. Dietro la casa, tuttora inaccessibile, esisteva un secondo edificio che ora sembra essere stato distrutto o sepolto.
Gli investigatori hanno trovato le uscite di alcuni condotti di areazione che conducevano probabilmente a questa struttura nascosta.
Molti a Bariloche la consideravano la “casa di Hitler”.
Alessandro De Felice ne è persuaso: «Il Führer non si suicidò affatto il 30 aprile 1945 nel bunker della Cancelleria del Reich, a Berlino. Riuscì a fuggire insieme a Eva Braun a una quarantina di chilometri da San Carlos de Bariloche. (https://www.ilgiornale.it/news/hitler-scapp-patagonia-su-sommergibile-ho-visto-dove-s-era.html)
Da lì si spostò dopo qualche anno a Villa La Angostura, a Inalco, 85 chilometri da Bariloche. Morì per una emorragia cerebrale il 13 febbraio 1962 o nel 1959.Lo sostiene l’italo-scozzese Patrick Burnside, il maggiore esperto sulla permanenza di Hitler in Patagonia dopo il 1945.
Casa Inalco - Conrad Meier, un ricercatore di storia locale di Bariloche, non crede al mito di Hitler in Argentina. Anzi, smentisce tutto. L'ipotesi che Hitler visse a Villa La Angostura (località a 82 chilometri da Bariloche) è solo una grande seduzione, dice. Anzi, la definisce una fantasia: "Non esiste nessun documento, nè un testimone diretto della sua presenza qua". Meier è nato e cresciuto in quella località, e della casa attribuita a Hitler (la Inalco) sa praticamente tutto perchè ci andava a prendere il latte da un fattore negli anni '50 e mai vide strani movimenti o persone nascoste.
(https://www.quotidiano.net/cronaca/2011/10/19/603781-vendesi_casa_hitler_patagonia_vogliono.shtml)
A Buenos Aires un giornalista investigativo conduce il gruppo dal nipote di un nazista (membro della Die Spinne) che vuole restare anonimo e che possiede migliaia di documenti sui movimenti dei tedeschi in Argentina. Molti sono registri contabili, ma ci sono molte schede personali, tra le quali c’è anche la scheda di Helmut Gregor (nome fittizio di Josef Mengele, l”angelo della morte” di Auschwitz). Gregor è segnato tra gli ultimi nomi.
BRASILE – a Cassino c’erano molti rifugiati tedeschi. Una segnalazione indica la presenza di Hitler nel Teatro di Cassino dove avrebbe assistito ad un balletto la sera tra il 6 e il 7 febbraio 1947 (segnalato all’FBI da un agente francese). Il balletto è annunciato sui giornali locali dell’epoca per i giorni 7 e 8, ma è probabile che ci sia stata un’anteprima riservata ad invitati speciali.
A Cassino c’erano spie tedesche, una grossa stazione radio, un terreno con antenne di proprietà di un certo Sanders. Era un luogo adatto per riunioni tra nazisti rifugiati in sudamerica.
CILE – anche qui c’è una località con strutture militari che ospitavano rifugiati nazisti.
Colonia Dignidad fatta realizzare da Paul Shafer. Vi soggiornò anche Walter Rauff, l’inventore delle camere a gas mobili, e Kurt Shnellenkamp, guardia del corpo di Hitler. Un testimone vissuto là fin da bambino racconta di lavori forzati imposti anche ai minori, guardie armate con cani che catturavano i fuggiaschi, ragazzi tenuti nella totale ignoranza, isolati dal mondo. Il complesso edilizio era diviso in compartimenti separati. C’è ancora l’alta torre di controllo che domina tutta l’area. La cosa più sbalorditiva, che viene tenuta nascosta ai visitatori dell’attuale Bavaria Village, è l’enorme sistema di comunicazione a servizio delle strutture sotterranee (migliaia di cavi, sensori, centraline sofisticate, recinti allarmati e perfino barriere stradali sollevabili con macchinari idraulici, nonché officine per la produzione di armi). Nei bunker c’erano anche alloggi dotati di bagni. Tutto il complesso è ancora recintato e isolato, non vengono concessi permessi per visite, salvo la parte ora destinata ai turisti: Villa Baviera.
Fondato come Colonia Dignidad da un gruppo di immigrati tedeschi guidati da Paul Schäfer, (ex soldato nazista delle SS) nel 1961. Nel momento del suo massimo sviluppo Villa Baviera ospitava circa 300 residenti tra tedeschi e cileni, distribuiti su una superficie di 137 chilometri quadrati. La colonia ospitava una scuola, un ospedale, due piste di atterraggio, un ristorante e una centrale energetica. Il villaggio, circondato da una barriera elettrificata con torri di osservazione e proiettori di ricerca, era difeso da armi di vario genere tra cui un carro armato.
Sia la Central Intelligence Agency che Simon Wiesenthal hanno presentato un'ampia documentazione che testimonia come Josef Mengele, noto per la sua sperimentazione umana nei campi di concentramento durante l'Olocausto, abbia vissuto nella colonia.
Durante la dittatura militare di Augusto Pinochet la colonia servì come centro di tortura. Nel 1991 il Centro nazionale per la verità e la riconciliazione ha rivelato che "un certo numero di persone sono state prelevate, tenute prigioniere nella colonia e sono state soggette a tortura da parte di agenti della DINA; inoltre alcuni residenti hanno partecipato alle azioni".
Shafer e altri 22 membri della Colonia Dignidad, incluso il dottor Hartmut Hopp, secondo in comando, sono stati dichiarati colpevoli di aver favorito gli abusi sui minori. (…) Gli ex-membri della colonia dicono che il loro precedente leader Paul Schäfer li aveva soggiogati sia psicologicamente che fisicamente e che molestava anche i loro figli.
Walter Rauff era assegnato al Cile dalla medesima organizzazione che aveva mandato Josef Mengele in Paraguay. Uno storico cileno conferma che la Dina (forza politica organizzata da Pinochet) usava sistemi analoghi a quelli della Gestapo. A Colonia Dignidad Rauff sembrava avere un ruolo più importante di Shafer.
L’archivio di stato cileno conserva documenti e foto di riunioni naziste in Cile. Lo storico asserisce che i nazisti avevano intenzione di distruggere il canale di Panama per danneggiare gli USA.
Oltre alla grande antenna di Colonia Dignidad c’era un’altra a Villa Grimaldi, il più importante centro di tortura dei 754 creati nel Cile di Pinochet
Un ex internato nel campo (Ector Pavolich, n°14) di Pisagua, dove erano detenute circa 1400 persone, riferisce che le torture avvenivano alla presenza di nazisti e c’era anche Walter Rauff. Dentro il campo di tortura venivano esposte bandiere naziste.
Nel sopralluogo viene mostrata anche la fossa comune dove venivano sepolte le persone uccise a Pisagua.
COLOMBIA - riunione a Bogotà per la costruzione di una bomba atomica da usare contro gli USA.
Quali scienziati? Quali progetti? Si parlava di un missile B3 con gittata di 3000 km.
Nel 1948 in Colombia c’erano stati disordini, violenze che provocarono 180mila morti! La Violencia ebbe la durata di circa un decennio.
La situazione di caos poteva favorire strategie sovversive. il Presidente dell’epoca (Alfonso Lopez Pumarejo) è stato Presidente della Colombia per due volte, dall'agosto 1934 all'agosto 1938 e dall'agosto 1942 all'agosto 1946. Era rappresentante del Partito Liberale Colombiano, faceva arrestare i nazisti, ma non poteva essere l’ostacolo dopo il 1948. Il successore fu Mariano Ospina Perez, conservatore. Fu con lui che iniziò il periodo delle violenze. La vicenda di “Bogotazo” portò poi alla repressione e alla sospensione dei diritti civili. Sembra che l’inchiesta dica cose sbagliate riguardo alla Colombia.
URUGUAY – il 31 ottobre 1945 un idrovolante arrivò a Laguna De Rocha (non lontano da Montevideo). Un testimone (Don Tito) che aveva circa 8 anni riferisce che c’erano circa 50 persone e uno di loro era scortato da guardie del corpo. Il testimone parla di tre aerei che scortavano l’idrovolante. Un documento riservato segnalava un idrovolante con nazisti a bordo e un carico di oro, ma alla domanda se erano nazisti e se trasportavano oro, il testimone dice di non poter rispondere. Ha ancora paura. Di cosa?
Nella laguna alcuni rottami confermano che c’era stato un atterraggio di fortuna di un idrovolante. Anche il figlio di un operatore che intervenne sul posto nel 1945 conferma l’atterraggio e mostra un giubbotto di salvataggio con svastiche naziste. L’idrovolante era diretto verso il fiume Paranà, nei pressi di Misiones. Un’altra destinazione era un lago vicino Bariloche.
Colonia di Nueva Helvecia fondata da tedeschi nel 1862– ingegneri nazisti hanno costruito nel 1937 una diga per alimentare una centrale idroelettrica in una zona dotata di un faro per segnalazioni presso il fiume ed era in costruzione anche un areroporto. Il direttore della centrale conferma che l’impianto del 1937 era predisposto per la produzione di acqua pesante.
PARAGUAY – qui arrivò Josef Mengele, a Colonia Independencia, ma solo nel 1959.
da Wikipedia: nel 1949 si imbarcò nel porto di Genova su una nave diretta in America meridionale, sbarcando in Argentina in luglio. Dapprima visse a Buenos Aires e dintorni, poi nel 1959 fuggì in Paraguay e in Brasile nel 1960, dove rimase fino alla morte nel 1979.
Il colpo di stato militare del 1954 portò il Paraguay sotto la dittatura di un simpatizzante nazista, Alfredo Stroessner, che restò in carica per 35 anni (fino al 1989).
A Colonia Independencia un testimone racconta che Mengele fu ospitato dalla propria famiglia. Mengele partecipava a riunioni che si tenevano presso un consolato che esibiva accanto alla bandiera paraguayana anche due bandiere naziste. Benjamin Cabral, attuale proprietario dell’edificio in cui operarava il consolato, conferma che il dottor Mengele vi lavorava abitualmente e godeva della protezione del presidente Stroessner. Nel luogo si diceva che anche Hitler fosse protetto nella località di Colonia Independencia.
A Salto Suizo c’erano case in stile bavarese che ospitavano un complesso militare tedesco.
Qui vive Robert Hugo/Jugo di origine tedesca, dice di aver incontrato un uomo che poteva essere Hitler. Quando aveva 17anni e lavorava nelle case come elettricista vide un uomo anziano che a suo dire era il dittatore tedesco. Un collega gli disse di tacere ciò che aveva visto. A Salto Suizo si diceva che Hitler fosse arrivato in Paraguay da Misiones. La casa era isolata nella giungla a circa 170 km (3h e mezza) da Salto Suizo è stata realizzata da un tedesco nel 1930. La casa (una sorta di baita) è ancora circondata da alti recinti di filo spinato e ci sono anche guardiole in muratura molto robusta (simili alle strutture rinvenute nella foresta di Misiones).
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Alla ricerca di Hitler - Docu-fiction di Jeffrey R. Daniels (USA 2015).
Serie TV di History Channel basata sull'ipotesi della fuga di Adolf Hitler dal bunker di Berlino alla fine della seconda guerra mondiale.
Bob Baer (ex agente
CIA) -
John Cencich (investigatore criminale)
Tim Kennedy (forze
spaciali USA)
Gerrard Williams (giornalista investigativo)
Neda Dagos (agente antiterrorismo)
Mike Simpson (berretti verdi)
L’inchiesta utilizza numerosi documenti desecretati nel 2009 da FBI
Un'altra sintesi è qui: www.rinodistefano.com/it/articoli/hunting-hitler.php
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Al termine dell'inchiesta Bob Bauer ritiene che l'ipotesi più plausibile sia quella della fuga dal bunker attraverso uno dei tunnel. L'aereo in volo da Berlino si sarebbe diretto a nord per consentire al Fuhrer di raggiungere la Norvegia, dove sarebbe rimasto fino ad ottobre del 1945. Poi si sarebbe spostato in Sudamerica usando un idrovolante che veniva rifornito dagli U-Boat. Potrebbe essere lo stesso idrovolante finito per errore nella laguna di La Roche, in Uruguay. Lo stesso mezzo potrebbe aver raggiunto poi la zona di Bariloche (Argentina). Hitler sarebbe stato ospitato nella Villa Inalco oppure a Misiones. Dopo il 1955 si sarebbe spostato in Paraguay sotto la protezione del presidente Alfredo Stroessner (per risiedere nel rifugio isolato a 170 km da Salto Suizo?).
La parte meno convincente dell'inchiesta riguarda la creazione di un Quarto Reich ramificato in varie aree militarizzate del Sudamerica dove i nazisti avrebbero pianificato sia la distruzione del Canale di Panana sia la realizzazione di un'arma atomica per colpire gli USA.
La parte più interessante riguarda la stretta relazione tra i nazisti tedeschi e i regimi dittatoriali in Argentina, Paraguay e soprattutto in Cile. I 754 campi di tortura realizzati da Pinochet a partire dal 1973 erano organizzati e gestiti dai nazisti, in particolare dal Walter Rauff, ideatore dei camion della morte e artefice della Ratline per la fuga dei criminali nazisti. Questi criminali non godevano solo di protezioni politiche, agivano ancora come nazisti con le bandiere del Reich. Tuttora molti testimoni hanno paura di parlare a dimostrazione che la rete nazista esiste ancora ed è ancora molto temuta.
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