23 ottobre 2020

La politica impossibile dei troppi capricci

Se avete avuto qualche esperienza coi bambini lo sapete già: ci sono momenti in cui il bambino deve fare capricci e li farà in ogni caso, qualunque sia la risposta dell'adulto. In quei momenti non resta alcuno spazio per il dialogo e per la ragionevolezza. 

In quei momenti gli adulti perdono la pazienza, potrebbero anche reagire male, ma forse il bambino sta facendo un suo esperimento, sta misurando i limiti di resistenza degli adulti, forse ha bisogno di un segnale forte per tastare la linea di confine. Per questo respingerà ogni inutile tentativo di dialogo. Lui cerca la certezza della barriera fisica, come quando si sporge dalla sedia fino a cadere o corre fino a farsi mancare il fiato. Non sarà traumatizzato dal dolore dalla pacca, che gli arriva dalle mani della mamma o della zia, quel momentaneo dolore gli farà sperimentare il limite allo stesso modo di quello che prova quando cade dallo sgabello o inciampa sulle scale o tocca il piatto bollente. E' il dolore che segna il confine e costruisce la sua vera esperienza. 

Tra adulti è tutto diverso. Non si può dare uno scappellotto al collega poco ragionevole e neanche uno schiaffo alla fidanzata dalle pretese imprevedibili. Tra adulti dotati di discernimento c'è una condizione di parità per cui il rispetto reciproco non può mai esprimersi sul piano fisico, come invece deve accadere se un bambino sta per attraversare di corsa una strada trafficata. Eppure, di fronte a una dichiarazione come quella dell'ex ministro leghista, qualche dubbio ci viene. Abbiamo avuto un ministro che non ha ancora compiuto i dieci anni di età? oppure la dialettica politica è regredita a livelli di capricci bambineschi? 

Sì, è vero, non è una novità, abbiamo già visto Matteo Salvini che, non soddisfatto di poteri da Ministro opportunamente aumentati dai "decreti sicurezza", chiedeva a gran voce i "pieni poteri" sull'intera Repubblica e poi, caduto dalla poltrona, si agitava protestando perché qualcun altro, a seguito dell'emergenza da covid, forse aveva osato prendersi qualche potere di troppo rispetto all'ordinario; abbiamo visto lo stesso Salvini contestare la chiusura delle zone rosse con cui si toglievano alcune libertà ai cittadini e poi, subito dopo, l'abbiamo visto protestare per le zone che non erano state tempestivamente chiuse. E' lo stesso Salvini che chiedeva di allargare la zona rossa a tutta l'Italia, ma quando il governo fa esattamente quel che lui ha chiesto s'indigna arrivando a chiederne l'arresto. Abbiamo visto Meloni e Salvini gridare contro la "dittatura" di un governo criminale e poi lamentarsi apertamente per non essere stati associati alle decisioni di quello stesso governo (ma non era criminale?). 

La destra ci sta abituando a capricci di ogni tipo. Durante la prima fase di lockdown abbiamo visto l'inseguimento, quasi surreale, della polizia al giovane di Pescara che correva in spiaggia, solo e lontano da tutti; poi abbiamo visto l'assurdità della multa al bagnante solitario sulla spiaggia di Rimini: un po' di tolleranza perbacco!  Ma ora abbiamo un ex ministro leghista che lancia una sfida contro la possibilità che alle nuove limitazioni possa corrispondere una ragionevole tolleranza. La tolleranza annunciata da Conte smentisce le aspettative della destra e magari potrebbe anche accadere che un uomo cammini da solo di notte in una strada vuota senza essere arrestato. Questo ai leghisti non gli sta bene, perdinci! 

Ecco, sembra di trattare con quei bambini che hanno bisogno di incapricciarsi a tutti i costi, perdendo ogni residuo di ragionevolezza. Ma la politica si può fare così?

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