Rivedere quella sagoma con pantaloni a zampa d'elefante e un grande globo di capelli mi ha restituito un pezzo di gioventù. Quasi che le proteste del Black Lives Matter potessero ridarci le speranze di allora e la voglia di costruire un mondo migliore, giusto e pacifico.
Il 13 ottobre 1970 Angela Davis fu arrestata con accuse che avrebbero potuto costarle la condanna a morte. L'attivista comunista delle "Black Panther Party" era nella lista delle 10 persone più pericolose d'America. Ma fortunatamente non veniva da quartieri poveri o dai ghetti di Harlem, la sua era una famiglia della media borghesia residente nel Greenwich Village, dove i neri, anche se benestanti subivano attacchi razzisti.
Angela studiò filosofia frequentando i corsi di Herbert Marcuse e Jean Paul Sartre. Nel 1969 in California le avevano conferito una cattedra di insegnamento universitario che poi le fu tolta per ragioni politiche su richiesta del governatore Ronald Reagan e quindi riammessa all'insegnamento su ordine del giudice. Quindi lei era una persona già molto nota, era già un simbolo delle lotte contro il razzismo quando si diffuse la notizia del suo arresto. Il processo ebbe una risonanza mondiale e i movimenti comunisti e libertari si mobilitarono in suo favore. La musica in quegli anni era veicolo di contestazione sociale. Ad Angela Davis furono dedicate varie canzoni. Ci fu anche una canzone italiana del Quartetto Cetra.
Qui sotto vi ripropongo quella dei Rolling Stones.
Angela è uno spirito libero e ribelle. Si fece stimare per intelligenza negli ambienti universitari, ma era anche una donna dotata di una particolare bellezza che fece di lei una delle icone più celebri della contestazione giovanile di quegli anni.
La sua storia potete leggerla in questo articolo de Il Post .
Nel 2011 Angela Davis fu presente a Zuccotti Park tra i manifestanti di Occupy Wall Street. Anche quello fu un momento in cui sembravano riaccendersi le speranze di restituire al 99% delle persone una partecipazione alle decisioni più importanti che riguardano la vita economica e sociale.
Ora la sua voce torna a farsi sentire su quella parte minoritaria della stampa che continua a resistere al totalitarismo del pensiero unico neo-liberista.
"Abbiamo bisogno di un movimento contro il capitalismo globale. Non ci siamo ancora riusciti. Sembrerebbe che, grazie alle nuove tecnologie di comunicazione, ai social media, sia più facile creare movimenti globali, ma non l’abbiamo fatto. Dobbiamo essere molto critici con noi stessi e impegnarci in una direzione che ci porti a costruire questo movimento internazionale"
Ora il suo volto è ritratto anche in un grande murales di Jorit nel quartiere napoletano di Scampia insieme a quello di Pier Paolo Pasolini.
Interessante anche l'articolo di Sara Beltrame che accosta le idee di Angela Davis a quelle di Naomi Klein
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