3 maggio 2020

I troppi poteri del presidente del consiglio

Tra le varie idiozie generate dall'emergenza coronavis nel mio ultimo post avevo citato anche le accuse politiche al premier Giuseppe Conte. Tante e non vengono solo dalle opposizioni più dissennate. Ci sono autorevoli firme del giornalismo che parlano di un Presidente del Consiglio non eletto, uno che non rappresenterebbe nessuno (qui l'incredibile intamerata di Galli della Loggia, da confrontare col simpatico messaggio agli studenti di un docente di diritto costituzionale). Per noi l'editorialista del Corriere era già iscritto d'ufficio alla facoltà di "Scienze delle Piadine al Prosciutto" da quando pretendeva di parlare delle innovazioni scolastiche che evidentemente non conosceva. Ma ora ci sono anche blasonati giuristi a gettare benzina sul fuoco.

Per fortuna un vero chiarimento possiamo trovarlo nell'intervista a Silvia Truzzi del prof.  Gustavo Zagrebelski:
Si mette in discussione la legittimità dei provvedimenti del governo. Lei che pensa?
Stiamo ai testi. Abbiamo due decreti-legge, il primo convertito in legge e il secondo, a quanto mi risulta, non ancora esaminato dal Parlamento, ma in vigore. E poi 11 decreti del presidente del Consiglio, gli ormai celeberrimi dpcm. I decreti legge sono equivalenti alle leggi, che servono, secondo Costituzione, a fronteggiare i “casi straordinari di necessità e urgenza”. Credo che nessuno dubiti che si sia in uno di questi casi. Il decreto legge numero 6 di febbraio stabilisce che le autorità competenti sono “tenute ad adottare ogni misura di contenimento e gestione adeguata e proporzionata all’evolversi della situazione epidemiologica”. Successivamente indica le materie in cui tali misure possono intervenire: circolazione, trasporti, scuola, manifestazioni pubbliche, ecc. In breve: le misure attuative (i dpcm) sono autorizzate dalla legge e il governo ha fatto uso dell’autorizzazione in quanto “autorità competente”. Il governo non ha usurpato poteri che non gli fossero stati concessi dal Parlamento. Undici decreti sono tanti, ma l’autorizzazione data al governo prevede precisamente che l’attuazione sia, per così dire, mobile, seguendo ragionevolmente l’andamento dell’epidemia.
Credo che non ci sia molto da aggiungere. Conte non è Orban, non ha chiesto e non ha avuto pieni poteri, sta solo emanando norme regolamentari restando entro gli ambiti fissati dalla legge di conversione del Decreto n.6 del 23 febbraio. 
"Chi dice che la Costituzine è stata violata non sa di cosa sta parlando" (Zagrebelski)
 Mi sembra evidente.

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