La democrazia diretta ci fa immaginare milioni di bravi e onesti cittadini quotidianamente impegnati a fare le scelte politiche senza più delegarle al Parlamento (si potrebbe fare grazie a una piattaforma informatica simile a quella che il M5S usa per selezionare i propri candidati), ma questa non è una conquista bensì un pericolo. De Kerckhove sostiene che la democrazia diretta si fonda su una promessa pericolosa: la legge del numero. Se ciascuno esprime il proprio voto dal computer di casa sulla base di informazioni ricevute dalla rete cade facilmente nell'illusione di esprimere un giudizio genuino, personale e spontaneo. Di fatto potrebbe essere vittima inconsapevole di manipolazioni occulte. Noam Chomsky ha spiegato molto bene come viene manipolata l'informazione.
Le opinioni politiche hanno bisogno di una rielaborazione critica in confronto con gli altri. E' necessario il confronto all'interno dei gruppi di interesse che si deve riversare nel confronto tra i diversi gruppi: vari livelli di mediazione. E' necessario trovare soluzioni condivise che possano garantire un equilibrio tra i diversi e contrapposti interessi, se queste negoziazioni vengono cancellate la democrazia diretta ci porta verso un monopolio del potere.
Quando si confonde la democrazia con la dittatura della maggioranza non ci si rende conto che potrebbe essere la peggiore delle dittature, al singolo tiranno ci si può ribellare facilmente, ma la maggioranza ha una forza insormontabile, se una maggioranza decide di ignorare gli interessi delle minoranze si determina un regime oppressivo che può degenerare nella repressione e nella persecuzione in un clima di generale indifferenza. I peggiori dittatori si sono sempre legittimati su una presunta volontà di massa (il popolo lo vuole).
Siamo tutti individuali globali, dice il sociologo canadese, ma la questiona deve essere gestita sul piano politico. Sarebbe un grave errore cercare una soluzione tecnologica presupponendo la bontà del principio di democrazia diretta. Gli algoritmi non sono per niente democratici. Le insidie che vi si nascondono non sono soltanto quelle dei possibili brogli (la complessità dei software rende quasi impossibile una piena trasparenza), l'insidia peggiore è quella dell'incoscio digitale, un concetto elaborato da De Kerckhove che indica la creazione inconsia di pensieri che non proviene da nostre scelte. Non riusciamo a comprendere quanto sia facilmente manipolabile l'opinione del cittadino isolato.
Godetevi questa breve lezione del prof. Derrick De Kerckhove sui Big Data e sul concetto di incnscio digitale.
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