21 maggio 2025

I cinque referendum e l'outing dei traditori

La CGIL ha promosso quattro quesiti referendari volti ad abrogare norme che hanno cancellato alcuni diritti dei lavoratori (il diritto al reintegro o all'equo indennizzo in caso di licenziamento illegittimo; il diritto a non essere assunti con contratto precario se non per una dichiarata necessità dell'azienda; il diritto ad avere un risarcimento in caso di incidente sul lavoro) a cui si aggiunge un referendum volto a ripristinare la vecchia regola che consentiva la concessione di cittadinanza italiana a chi risiede in Italia in modo continuativo, con lavoro regolare e fedina penale pulita da oltre 5 anni.  

5 REFERENDUM

Se la maggioranza degli italiani andrà alle urne e si esprimerà a favore dell'abrogazione votando , questi diritti saranno ripristinati.
I lavoratori assunti dopo il 2015 avranno gli stessi diritti che spettavano, e spettano ancora, ai più anziani; i contratti a termine resteranno liberi ma dovrà esserci una motivazione; le imprese che vogliono concedere i lavori in subappalto dovranno assicurarsi che il subappaltatore offra adeguate garanzie di serietà tecnica ed economica. Inoltre il quinto referendum restituisce ai lavoratori stranieri con impiego e residenza stabile in Italia da oltre cinque anni la possibilità di acquisire la cittadinanza e di trasmetterla ai propri figli. 

E' molto difficile trovare argomenti per contrastare queste richieste.
Il licenziamento arbitrario, la precarietà a vita, l'insicurezza generata dal sistema selvaggio dei subappalti concessi a prestanome privi di mezzi, non sono condizioni per un mercato del lavoro equilibrato e per un buon sviluppo dell'economia capitalistica. Perciò neanche i partiti di destra riescono a motivare una eventuale contrarietà senza dichiararsi favorevoli ad un sistema di sfruttamento selvaggio che peggiora tutte le piaghe della nostra economia: aumento eccessivo delle disuguaglianze; pecarietà permanente che impedisce ai giovani di formare famiglia; aumento dei morti sul lavoro; mancata integrazione dei lavoratori stranieri costretti a restare sempre ricattabili ed emarginati. 

Il vile boicottaggio

Non avendo argomenti i partiti di destra stanno cercando di boicottare il referendum. Il governo ha imposto un regime di silenzio che ormai appare una vera censura che nega agli italiani il diritto di esprimere liberamente e consapevolmente il proprio voto. Al contempo i partiti di destra tradiscono il proprio compito di favorire la partecipazione dei cittadini invitandoli a non votare. Si tratta di un sabotaggio perché è vero che ogni cittadino ha diritto di votare o non votare, ma i partiti che quelle norme hanno voluto e approvato dovrebbero difenderle, dovrebbero cercare di dimostrare che anche i cittadini le vogliono, quindi se vogliono mantenerle dovrebbero chiedere ai loro sostenitori di votare No.

Non è possibile nascondere il sabotaggio (attuato con lo strumento antidemocratico dell'astensione gonfiata arbitrariamente con la disinformazione) dietro il diritto di non votare, un diritto individuale che nessuno ha mai messo in discussione. Ma è quello che sta accadendo!

A questo osceno boicottaggio della democrazia, oltre ai partiti di destra sta oscenamente partecipando anche il governo che ovviamente è tutto di destra, ma anche un sindacato di destra (UGL, sì, esiste anche questo) e ora vediamo schierati contro i diritti dei lavoratori e a favore del boicottaggio anche i cosiddetti rosso-bruni.

Lo specchietto per le allodole.

Chi sono i rosso-bruni? Sono partiti che hanno la stessa funzione dei sindacati gialli. Il sindacato giallo finge di difendere i diritti dei lavoratori al solo scopo di indebolire gli altri sindacati e così favorire i padroni.
I partiti rosso-bruni usano argomenti tipici della sinistra (tradizionalmente rossa) per spostare il consenso verso gli obiettivi politici della destra (i neri) che talvolta si ammanta di istanze socialiste (la c.d. destra sociale) anche se queste non vanno mai oltre qualche forma di ostentata elemosina.

Il caso di Marco Rizzo

L'occasione dei referendum ha smascherato uno dei più noti esponenti dell'ideologia rosso-bruna (i sovranisti popolari) perché la sua dichiarazione a favore del boicotaggio dei referendum equivale ad un vero outing con cui Marco Rizzo si dichiara apertamente di destra utilizzando i più beceri argomenti della destra.

Vi ripropongo sotto i suoi post che si possono riassumere in tre punti:

1) E' colpa della sinistra, che doveva difendere e non ci è riuscita, quindi mai più nessuno ci deve riuscire. Non ci si deve neanche provare.
(sottinteso: comanda il padrone e tutti zitti!)
2) I giusti quesiti sul lavoro sono solo un trucco (un complotto) per convogliare voti verso la cittadinanza agli strarnieri.
(sottinteso: chi in Italia lavora regolarmente e onestamente da oltre CINQUE anni non deve integrarsi nella nostra vita sociale, economica e democratica, deve restare straniero, nemico, emarginato e soprattutto ricattabile, lasciando così che il padrone, negandogli il rinnovo del contratto, abbia il potere di negargli anche il permesso di soggiorno. E' solo così che i padroni riescono a mantenere i salari bassi per tutti, anche per gli italiani).
3) La richiesta di astenersi dal voto per boicottare il referendum è cosa giusta perché l'aveva detto Giorgio Napolitano.
(sottinteso: Napolitano è uno che non sbagliava mai. Il comunista che approvava l'invasione sovietica dell'Ungheria, che divenne Presidente per scelta di Berlusconi e che invece di fare il garante della Costituzione impose a Renzi di schiformarla a favore dei forti e delle destre, è il vero buon maestro di socialismo o di democrazia)

Ecco, a me Napolitano non sembra un esempio da seguire, ma forse lo è per Rizzo, ex comunista ormai schierato in tutto e per tutto al fianco delle destre nazionaliste e ultra-capitaliste.

 


Chi sono i traditori?

I rosso-bruni, si dicono rossi ma poi combattono sempre contro i rossi e sempre a favore dei bruni.
Nel suo outing da autentico politico di destra Marco Rizzo usa il termine più caro al tradizionale vittimismo dell'estrema destra: traditore (boia chi molla).
E' un vero paradosso.
Chi sventolando la bandiera rossa si pone apertamente contro i diritti dei lavoratori accusa di tradimento i partiti e i sindacati che osano ancora difendere quei diritti. 😟😟😟
Il tradimento sarebbe quello di chi, nonostante tutto, nonostante errori e sconfitte, è rimasto a sinistra. 😟😟😟
Con questa ritorsione i rosso-bruni (sovranisti-popolari) diventano la parte più disonesta nel panorama della destra, già tutta politicamente sleale nella sua scelta di boicottare i referendum invece di affrontarli con argomenti politici.

 

 

Ormai Marco Rizzo può ottenere una patente di autentico e coerente marxista solo da La Verità, Libero, Il Tempo e Il Giornale. Cioè dal peggio dell'apparato propagandistico della destra.

La vignetta satirica che vi ripropongo qui sotto, coi negri che escono dal cavallo di Troia, svela chiaramente quale atteggiamento mentale sostiene questo tipo di destra, una destra fascistoide da non confondere mai col liberalismo conservatore borghese, che pur essendo di destra, è favorevole al sistema capitalistico, ma non a promuovere una giungla illiberale di concorrenza selvaggia, sleale, senza diritti, nazionalista e razzista.   


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