Si parla spesso di Europa come entità politica, Unione Europea. Se ne parla nel bene e nel male.
Qualcuno ripone in essa la speranza di un futuro stato federale che potrebbe collocarsi tra le maggiori potenze del pianeta come modello di democrazia e welfare-state, per altri l'UE è l'origine di tutti i mali, un covo di burocrati privi di legittimazione democratica che eseguono gli ordini e le strategie inconfessabili di oscure logge massoniche e di potenti oligarchie finanziarie.
Le due contrapposte visioni separano nettamente europeisti e anti-europeisti. Tra i primi troviamo le forze politiche di centro-sinistra, eredi del pacifismo e dell'internazionalismo socialista; tra i secondi troviano i nazionalisti, che ora si fanno chiamare 'sovranisti', e le forze di estrema destra che sempre più spesso si confondono con movimenti populisti e con dottrine complottiste. Ma non manca chi considera vere entrambe le visioni, ritenendo che i trattati fondativi (CECA, MEC e poi CEE) perseguivano obiettivi pacifici e democratici, mentre quelli più recenti, a partire dal trattato di Maastricht del 1992, hanno snaturato gli intenti originari imponendo all'Unione Europea regole neo-liberiste che ingabbiano l'azione dei governi e limitano le decisioni dei parlamenti democraticamente eletti. La presunta "volontà dei mercati" inibisce la politica economica e ci obbliga ad una distruttiva competizione interna che indebolisce tutti.
L'Unione Europea sembra diventare una Divisione Europea, bisognerebbe agire per ricondurla allo spirito delle origini, così come era stato proposto nel Manifesto di Ventotene. I sostenitori di questa tesi sono oggi molto critici rispetto all'attuale assetto dell'UE, ma restano sostanzialmente europeisti, forse sono gli europeisti più puri.
Occorre aggiungere che ci sono illustri studiosi che non appartengono all'area dei anti-euro me ritengono che alcuni elementi di carattere intrinsecamente elitario ed antidemocratico fossero già presenti nei trattati fondativi, benché nascosti sotto un manto di enunciazioni democratiche, tutte apparentemente orientate alla collaborazione e alla solidarietà tra stati e tra persone.
Nel video che segue possiamo ascoltare il parere del prof. Giuseppe Guarino in un suo intervento al Senato nel 2013.
In una recente puntata di Report (Rai3 - 13 aprile 2020) Sigfrido Ranucci ha citato qualche esempio di concorrenza sleale. Le sue critiche hanno fatto scalpore, come se fosse inaccettabile muovere criticare l'attuale assetto economico dell'UE. La libertà di stampa dovrebbe garantire anche la possibilità di rispondere con un appello di carattere nazionalista alle strategie nazionaliste degli altri.
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