4 marzo 2020
Julian Assange imprigionato a Belmarsh
A sostegno del noto giornalista australiano s'è finalmente vista una manifestazione anche in Italia.
Lo scorso aprile, alla notizia della sua cattura all'interno dell'ambasciata dove era rifugiato da sette anni, immaginavo che nel giro di poche ore ci sarebbero state proteste da tutti giornalisti in ogni parte del mondo. Le accuse nei suoi confronti era ridicole, come quelle provenienti dalla Svezia, o liberticide. Ogni persona fedele ai valori della democrazia liberale avrebbe dovuto gridare allo scandalo. Invece è passata come notizia ordinaria. Giornali e TV hanno continuato a parlare d'altro. Alcuni hanno fatto affermazioni vergognose, manifestando ignoranza e servilismo.
Tutti i proclami di libertà di pensiero e di parola delle democrazie occidentali non avranno alcun senso finché non sarà restituita la libertà a Julian Assange.
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