7 ottobre 2018

Il reato di umanità

Riace è un piccolo borgo della Calabria noto per aver dato il nome ai due guerrieri di bronzo rinvenuti in mare nel 1972. 

Negli ultimi anni Riace è diventato il simbolo dell'accoglienza dei profughi in arrivo dall'Africa.
Grazie alla politica attuata in paese dal sindaco Mimmo Lucano, Riace è diventata un modello al pari di Mechelen (Belgio). 


Nel 2010 il celebre regista tedesco Wim Wenders  realizzò un breve film (Il Volo) per raccontare l'esperimento economico e sociale del borgo calabrese.








Grazie alle sue politiche di inclusione, il primo cittadino di Riace è riuscito a dare ospitalità non solo ai rifugiati (ora 400 in tutto il paese), ma anche a tutti gli immigrati irregolari con diritto d’asilo, mantenendo in vita servizi di primaria importanza come la scuola e finanziando il piccolo comune con micro attività imprenditoriali legate all’artigianato.
Ci sono infatti laboratori tessili e di ceramica, ma anche bar e panetterie per arrivare alla raccolta differenziata porta a porta, garantita da due ragazzi extracomunitari e trasportata attraverso l’utilizzo di asini.  (TPI)
Ora il sindaco di Riace è stato arrestato con l'accusa di favoreggiamento all'immigrazione clandestina e affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. Ma anche associazione a delinquere, truffa aggravata, falso in atto pubblico, concorso in corruzione, abuso d’ufficio, malversazione. Tutta una serie di reati ipotizzati dal Pubblico Ministero ma respinti immediatamente dal Giudice delle Indagini Preliminari.

Molti giornali (e qualche ministro allergico al dovere di solidarietà umana) ne hanno dato l'annuncio con grande soddisfazione: il paladino dei migranti è caduto nella polvere; celebrava nozze di comodo; così fallisce il modello Riace. Un vero massacro mediatico del "buonista", già soprannominato "o curdu". Viene sbertucciato perfino per l'idea di distribuire buoni con l'effige di Che Guevara (ma forse era quella di Martin Luther King) e aver salutato il corteo dei suoi sostenitori facendo il saluto col pugno chiuso. Non so se viene considerato un crimine anche l'intonazione di "bella ciao" sotto la sua finestra. L'affondo però arriva da Roberto Fiore, il neo-fascista fondatore di Forza Nuova, che ha fabbricato un falso scoop (subito rilanciato dalla stampa) per far credere che tra le accuse ci fosse anche il ricatto sessuale.

Fortunatamente al sindaco di Riace non è mancato il sostegno dei cittadini (che sembrano tutti molto grati di quello che ha fatto) e di molti esponenti del mondo culturale.
"Libertà, Uguaglianza e Fratellanza sono parole impresse a caratteri cubitali su tutti noi europei, ma se Oppressione, Esclusione e Ostilità diventano i nuovi slogan di molta destra europea che finge di dimenticare quali miserie e quali spargimenti di sangue le loro ideologie hanno seminato in Europa nel secolo scorso, è bene che essi sappiano che il Passato non può essere il Futuro dell'Europa. L'Italia si sta dividendo tra Buonisti e Cattivisti. Per quanto mi riguarda, preferisco vivere una vita intera da Buonista piuttosto che un solo attimo da Cattivista".     (Wim Wenders)
Gad Lerner ha definito l'arresto “uno schiaffo in faccia a chi pratica il dovere dell’accoglienza”. Roberto Saviano ha voluto rimarcare che “nelle azioni di Mimmo Lucano non c’è mai finalità di lucro, ma disobbedienza civile”. Tomaso Montanari ha riportato in un suo articolo l'arringa pronunciata da Piero Calamandrei nel processo contro Danilo Dolci, un altro alfiere della disobbienza civile che dovette subire l'onta delle manette. Vittorio Sgarbi ha paragonato i reati commessi dal sindaco di Riace a quelli di chi aiutava gli ebrei a nascondersi per sfuggire alle persecuzioni naziste. Può sembrare un paragone eccessivo perché dalle nostre case non vediamo camere a gas, né forni crematori, ma chiudere gli occhi su certe realtà potrebbe avere il medesimo effetto.

Applicare la legge in modo che i profughi non abbiano accoglienza e siano costretti a tornare indietro potrebbe essere fatale, la situazione è simile a quella in cui si trovò il funzionario svizzero che respinse la richiesta del padre di Liliana Segre. Era convinto che in Italia non ci fosse pericolo di vita per gli ebrei, ma quella legittima decisione fu una condanna a morte per Alberto Segre. Perciò non possiamo chiedere a Mimmo Lucano di compiere gesti pubblici di disobbedienza civile, che sortirebbero  un effetto mediatico ma non salverebbero alcuna vita umana.

Prima di concludere con le parole che il sindaco Domenico Lucano ha rivolto ai suoi sostenitori dalla finestra della casa in cui è detenuto per arresti domiciliari, voglio rievocare un altro nome che deve restare per tutti modello di umanità: Giorgio Perlasca. Quanti reati ha commesso spacciandosi per console spagnolo, falsificando documenti, intimando ritorsioni diplomatiche e raggirando norme di ogni tipo?
Ci sono momenti in cui non è possibile restare umani senza violare le leggi.
Vorrei però a dire a tutto il mondo che non ho niente di cui vergognarmi, niente da nascondere. Rifarei sempre le stesse cose, che hanno dato un senso alla mia vita. Non dimenticherò questo travolgente fiume di solidarietà.
Vi porterò per tanto tempo nel cuore.
Non dobbiamo tirarci indietro, se siamo uniti e restiamo umani, potremo accarezzare il sogno dell’utopia sociale.

Vi auguro di avere il coraggio di restare soli e l’ardimento di restare insieme, sotto gli stessi ideali.

Di poter essere disubbidienti ogni qual volta si ricevono ordini che umiliano la nostra coscienza.

Di meritare che ci chiamino ribelli, come quelli che si rifiutano di dimenticare nei tempi delle amnesie obbligatorie.

Di essere così ostinati da continuare a credere, anche contro ogni evidenza, che vale la pena di essere uomini e donne.

Di continuare a camminare nonostante le cadute, i tradimenti e le sconfitte, perché la storia continua, anche dopo di noi, e quando lei dice addio, sta dicendo un arrivederci.

Ci dobbiamo augurare di mantenere viva la certezza che è possibile essere contemporanei di tutti coloro che vivono animati dalla volontà di giustizia e di bellezza, ovunque siamo e ovunque viviamo, perché le cartine dell’anima e del tempo non hanno frontiere.
Hasta siempre.

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