Naomi Klein è una delle più importanti firme del giornalismo mondiale. Autrice di No-Logo (2000) la più chiara ed accurata inchiesta sui cambiamenti indotti dalla globalizzazione nell'economia mondiale e nei rapporti di lavoro. Un libro che, dopo le proteste di Seattle del 1999, fu considerato la "bibbia" del movimento no-global, fino alla sanguinosa repressione al G8 di Genova nel 2001.
Nel 2007 Naomi Klein ha scritto "The shock doctrine" (tradotto in italiano col titolo Shock Economy), un altro importante studio sui mutamenti dei sistemi economici mondiali.
La semplicità e la chiarezza di Naomi Klein, unite alla ricchezza di informazioni e di esempi che lei ci fornisce ci consentono di capire questioni che altrimenti apparirebbero complesse ed oscure.
Dagli articoli di Naomi Klein abbiamo potuto conoscere modi e dimensioni della repressione durante la conferenza sul clima di Copenhagen (2009) dove sono state arrestate più di mille persone.
Naomi Klein è stata arrestata ad agosto del 2011 durante la protesta contro il gasdotto Keystone XL.
Il 6 ottobre 2011 si è unita ai manifestanti di Occupy Wall Street dove ha parlato col megafono umano perché vigeva il divieto di usare amplificatori. Le parole ripetute a distanza da altre persone hanno consentito a tutti i presenti nella Piazza della Libertà di ascoltare quello che Naomi diceva. Cosa diceva? Che la protesta di Occupy Wall Street, successivamente traslocata a Zuccotti Park, era la cosa più importante del mondo. Le prime parole che risuonarono, ripetute da centinaia di voci attraverso la piazza, furono: "I love you" (vi amo!).
Poi, ai tanti che dicevano di manifestare in nome del 99% della popolazione, ha detto: "Se c’è una cosa che so, è che l’1 per cento ama la crisi. Quando la gente è nel panico e disperata, e nessuno sembra sapere cosa fare, che è il momento ideale per far passare la loro lista dei desideri delle politiche a favore delle imprese: privatizzare l’istruzione e la sicurezza sociale, tagliare i servizi pubblici, eliminare gli ultimi ostacoli potere delle multinazionali. Grazie alla crisi economica, questo sta accadendo in tutto il mondo."
Mentre Naomi Klein ci avvisa del pericolo che si può nascondere nella gestione di una crisi, il nostro nuovo presidente del consiglio Mario Monti sembra affermare la stessa cosa da un altro punto di vista. In un video tratto da una conferenza tenuta presso l'Università Luiss al 5° minuto Monti dice: "nei momenti di crisi più acuta ci sono i progressi più sensibili; al rientro dell'emergenza della crisi affievolimento della volontà di cooperare". Mario Monti parla della necessità di coordinare le regole di carattere internazionale, anche per contrastare gli abusi e i monopoli, ma egli non spiega con quale tipo di regole si otterrebbe il progresso, perciò non possiamo sapere se Monti si ponga all'estremo opposto rispetto alla visione di Naomi Klein.
Di Naomi Klein siamo certi, in lei possiamo riconoscere i nostri ideali. Tra i cartelli esposti dai manifestanti di Occupy Wall Street Naomi sceglie quello che dice: “Mi importa di te”. In una cultura che addestra la gente ad evitare lo sguardo dell’altro, per spingerci a dire: “Lascia che muoia”, quella è una dichiarazione profondamente radicale. E' la stessa dichiarazione che don Lorenzo Milani aveva scritto in inglese su una parete della scuola di Barbiana.
Nessun commento:
Posta un commento