Stamattina a Roma, poco prima di mezzodì, davanti al santuario della
Scala Santa in piazza San Giovanni una bimba di sei o sette anni si
avvicina ad una mendicante accovacciata sui gradini e le porge una
moneta. La donna la prende sollevando il capo infagottato di panni
scuri. Con l'altra mano accenna un segno di gratitudine, ma la bimba non
scappa via, non torna verso la madre che la sorveglia dall'interno
della chiesa. La bimba resta ferma lì, col suo faccino sorridente e uno
sguardo pieno di stupore e di tenerezza. E' un attimo sufficiente a
rompere il muro invisibile che divide mondi diversi ed incompatibili.
Un attimo e la vecchia mendicante afferra la mano
della bambina e la bacia più volte scoppiando a piangere. La bambina si
ritrae e torna lentamente verso la madre senza distogliere lo sguardo.
Non sembra turbata. Osservo da una certa distanza e per poco riesco a
vedere anch'io il volto della vecchia, pieno di rughe con la bocca vuota
di denti.
Quando torna a chinare la testa, sotto il fazzoletto che sporge tutto
intorno a coprire il viso, resta un sussulto di singhiozzi: sta
continuando a piangere, ormai sola sui gradini del santuario. Dalla sua
posizione non può vedermi. Non sta recitando una scena, benché sia
questo il sospetto che ci coglie davanti ai mendicanti troppo cenciosi:
rendersi penosi per aumentare la pietà dei passanti. Invece la vecchia
di Piazza San Giovanni si copre per nascondere la sua bruttezza, la sua
bocca sdentata, le sue rughe profonde e occhi che ormai hanno perso ogni
espressione: un'autentica befana che la bambina ha guardato con
tenerezza e stupore, ma non si può. Abbiamo inventato mille scuse per
impedirlo. Il reietto è invisibile, c'è ma non devi guardarlo, per non
offenderlo, per non provocarlo, per non farti domande, per continuare a
pensare che non esiste, è finto, è solo uno che sta recitando, forse
sotto i cenci c'è un ricco che guadagna sulla pietà della gente.
La bambina non conosceva queste ragioni, aveva lo sguardo curioso che
hanno i bambini quando guardano una cosa o una persona nuova. Col suo
sguardo ha provocato un cortocircuito esistenzale, e poi quella pelle
chiara e luminosa della bambina, pulitissima, faceva troppo contrasto
con la brutta veccchia coperta di luridi cenci.
Il cortocircuito tra due mondi incompatibili ha fatto scoccare una
scintilla. Non so che effetto può fare ma ho l'impressione che sia
passata tutta una vita nell'eruzione di quei singhiozzi: la vita di
un'altra bambina, scomparsa, che ora esiste soltanto nel segreto di un
cuore di chi non ha più volto, né voce, né storia da raccontare, né
dignità da mostrare, salvo quella che miracolosamente risorge per via di
uno sguardo che indugia senza fastidio o paura. Uno sguardo che guarda
oltre il muro e vede quello che noi non vediamo.