L'uso di certi termini della lingua inglese (o forse si tratta di globish, Global English) è ormai penetrato anche nell'ambito del diritto, ero convinto che comunque il nostro legislatore continuasse ad usare l'italiano. Diciamo tutti "Privacy" e Garante della privacy, ma la legge parla di riservatezza dei dati personali. Diciamo Internet, ma la legge parla di Società dell'informazione.
Il legislatore è la Repubblica Italiana, non potrebbe rinunciare alla lingua italiana senza ledere la sua stessa identità. Ma ho scoperto che non è così, anche il legislatore ha rinunciato all'italiano:
"Legge 340 del 24.11.2000 - art. 22 - Piani urbani di mobilità
1. Al fine di soddisfare i fabbisogni di mobilita' della popolazione, assicurare l'abbattimento dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico, la riduzione dei consumi energetici, l'aumento dei livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale, la minimizzazione dell'uso individuale dell'automobile privata e la moderazione del traffico, l'incremento della capacita' di trasporto, l'aumento della percentuale di cittadini trasportati dai sistemi collettivi anche con soluzioni di car pooling e car sharing e la riduzione dei fenomeni di congestione nelle aree urbane, sono istituiti appositi piani urbani di mobilita' (PUM) intesi come progetti del sistema della mobilita' comprendenti l'insieme organico degli interventi sulle infrastrutture di trasporto pubblico e stradali, sui parcheggi di interscambio, sulle tecnologie, sul parco veicoli, sul governo della domanda di trasporto attraverso la struttura dei mobility manager, i sistemi di controllo e regolazione del traffico, l'informazione all'utenza, la logistica e le tecnologie destinate alla riorganizzazione della distribuzione delle merci nelle citta'. ... "
Non so se questo è un esempio raro o unico e mi piacerebbe ricevere analoghe segnalazioni in modo da poter invitare i nostri parlamentari ad apportare le piccole modifiche necessarie a ristabilire l'uso della nostra lingua nei testi di legge.
Il legislatore è la Repubblica Italiana, non potrebbe rinunciare alla lingua italiana senza ledere la sua stessa identità. Ma ho scoperto che non è così, anche il legislatore ha rinunciato all'italiano:
"Legge 340 del 24.11.2000 - art. 22 - Piani urbani di mobilità
1. Al fine di soddisfare i fabbisogni di mobilita' della popolazione, assicurare l'abbattimento dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico, la riduzione dei consumi energetici, l'aumento dei livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale, la minimizzazione dell'uso individuale dell'automobile privata e la moderazione del traffico, l'incremento della capacita' di trasporto, l'aumento della percentuale di cittadini trasportati dai sistemi collettivi anche con soluzioni di car pooling e car sharing e la riduzione dei fenomeni di congestione nelle aree urbane, sono istituiti appositi piani urbani di mobilita' (PUM) intesi come progetti del sistema della mobilita' comprendenti l'insieme organico degli interventi sulle infrastrutture di trasporto pubblico e stradali, sui parcheggi di interscambio, sulle tecnologie, sul parco veicoli, sul governo della domanda di trasporto attraverso la struttura dei mobility manager, i sistemi di controllo e regolazione del traffico, l'informazione all'utenza, la logistica e le tecnologie destinate alla riorganizzazione della distribuzione delle merci nelle citta'. ... "
Non so se questo è un esempio raro o unico e mi piacerebbe ricevere analoghe segnalazioni in modo da poter invitare i nostri parlamentari ad apportare le piccole modifiche necessarie a ristabilire l'uso della nostra lingua nei testi di legge.
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