La nostra Costituzione prevede il referendum abrogativo come forma di democrazia diretta. Il referendum che può essere richiesto da 500mila elettori. Non è previsto il referendum propositivo. L'art. 75 Cost. stabilisce un quorum di validità: l'abrogazione della legge opera solo se alla votazione ha partecipato la maggioranza degli aventi diritto e si è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.
Questi limiti sono molto importanti perché valgono ad impedire che una legge regolarmente approvata venga cancellata da un'esigua minoranza: pochi partecipanti alla consultazione e/o molte schede bianche e nulle. Senza limiti potrebbe accadere che un referendum sul quale non c'è stata informazione veda una scarsa partecipazione (per esempio il 30%) e molte schede risultano bianche o nulle (per esempio il 50%) in tal caso la legge potrebbe essere abrogata per volontà dell'8% degli elettori. Sarebbe un curioso modo di sondare la volontà popolare e in tempi di manipolazione dell'informazione ciò non è affatto improbabile.
L'idea di abolire il quorum nasce dall'esperienza di alcune consultazioni referendarie nelle quali i partiti schierati contro l'abrogazione hanno usato la strategia dell'astensione per sommare i propri voti alla quota fisiologica di astenuti con l'obiettivo di vanificare la consultazione. Credo che l'idea di abolire il quorum ci porterebbe dalla padella alla brace. Vediamolo con un esempio:
Ipotesi 1 (con quorum): 20% di astensione fisiologica e 2% di bianche-nulle; la norma è abrogata dal 40% dell'elettorato che ha votato contro il 38% dei favorevoli alla legge. Per capovolgere il risultato la strategia dll'astensione dovrebbe convincere il 28% a non votare (cioè il 74% del proprio bacino elettorale).
Ipotesi 2 (senza quorum): una forza politica che dispone di un consenso reale del 30% e può adottare strategie "truffaldine" sul 60% del proprio bacino elettorale (sono numeri decisamente inferiori all'esempio precedente) può promovere un referendum con modalità di scarsa o confusa informazione che viene disertato dal 60% e induce in errore il 4%. Sarà sufficente un 18% dell'elettorato per abrogare la legge. 18% corrisponde esattamente al 60% del bacino di 30.
Si aggiunga inoltre che il referendum senza quorum offre a chiunque riesca a raccogliere le 500mila firme la certezza di un risultato e questo farebbe aumentare enormemente le richieste di referendum con gravi conseguenze economiche.
Nello Stato che vorrei il quorum del 50% è un limite da mantenere per evitare guai peggiori. Se poi, come è scritto nel programma del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, si pensa anche ad un referendum propositivo accadrà che una minoranza ben organizzata potrà avere potere legislativo extraparlamentare!
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