30 novembre 2019

Il peggio della rete e la sua vittima preferita

La libertà di espressione nei vari canali della rete ha generato fenomeni molto sgradevoli, dalla diffusione di fake-news alla produzione di insulti, dalla istigazione all'odio (hate-speech) all'amplificazione dei vari complottismi. C'è da pensare che internet abbia peggiorato il mondo.

“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività”       (Umberto Eco)

Tra i moltissimi esempi vorrei citare il caso di Laura Boldrini che ha ricoperto per alcuni anni incarichi presso gli uffici dell'ONU e della FAO e poi, eletta al Parlamento, è stata presidente della Camera dei Deputati dal 2013 al 2018. 

La Boldrini non ha mai avuto ruoli diretti di governo, ma per qualche misteriosa ragione è diventata il bersaglio preferito degli hate-speaker. Per denigrarla i leoni da tastiera si sono inventati di tutto.


  • Luca Boldrini, un nipote di 22 anni assunto a Palazzo Chigi per 8mila euro al mese;
  • Augusto Boldrini, un cugino assunto a Palazzo Chigi per 37mila euro al mese;
  • Luciana Boldrini, una sorella che gestisce 340 cooperative per immigrati;
  • Lucia Boldrini, altra sorella che avrebbe maturato una lauta pensione all'età di 35 anni;
  • Temistocle Boldrini, cugino di Laura, parcheggiatore al Senato a 30mila euro al mese;
  • Andrea Boldrini, fratello, direttore di un fantomatico centro regionale a 40mila euro al mese;

Tutte queste informazioni, e chissà quante altre, sono state diffuse sui social con dovizia di particolari e si concludono sempre con la stessa precisazione finale:  "E nessun telegiornale ne parla... vergogna!".  

Sì, è l'unica cosa vera: nessun telegiornale ne parla, perché sono tutte falsità, nessuna di queste persone esiste. Le foto dei cugini, fratelli o nipoti immaginari sono rubate dalla rete, talvolta sono i volti di noti attori o di attrici, come quella di Jessica Krysten, ma gli indignati compulsivi ci cascano ugualmente. Si indignano anche perché tutti credono di sapere che davvero al Senato ci sono posteggiatori milionari. Pochi riescono a sospettare che a guadagnare svariate migliaia di euro mensili da una comoda poltrona di Palazzo Madama sia proprio l'autore di una delle bufale inventate appositamente per diffamare Laura Boldrini.

Il senatore leghista Gian Marco Centinaio, autore di questo "scherzetto" che è stato condiviso da oltre 20mila persone, è stato poi nominato Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo cumulando così alla sua indennità da parlamentare anche lo stipendio da Ministro. Sembra che nessuno si sia indignato o sia stato chiamato ad indignarsi. Lui non si chiama Boldrini, per sua fortuna. Lui non è un radical-chic. Lui può diffamare, falsificare, guadagnare, governare, e dal suo pulpito ci istigherà all'indignazione contro una donna già pesantemente colpita da falsità e calunnie. 

A Laura Boldrini sono state attribuite moltissime dichiarazioni che non ha mai fatto. Se ne possono inventare di ogni tipo, ma quelle preferite dai leoni della tastiera la associano quasi sempre agli immigrati o all'islamismo fino a trasformarla in una sorta di strega malefica che per pura malvagità farebbe dispetti agli italiani per favorire gli stranieri. Anche Beppe Grillo si era unito al coro lanciando un'esca in rete.

I vari Luca, Andrea, Augusto e Temistocle... immortalati nella rete non si chiamano Boldrini e non sono parenti di Laura Boldrini, ma qualcuno che porta quello stesso cognome c'è: il comandante partigiano Arrigo Boldrini.

 


La casuale omonimia (Laura Boldrini è marchigiana, mentre il comandante della 28^ Brigata Garibaldi era ravennate) consente una doppia diffamazione. Infatti associando le due immagini ai soliti toni scandalistici delle bufale, si lascia intendere che la presunta parentela col Comandante Bulow (questo era il nome di battaglia del capo partigiano di Ravenna) sia un vergognoso segreto. 

Non tutti sanno che Arrigo Boldrini è stato una delle figure limpide e luminose della resistenza. 

Arrigo Boldrini ha impersonificato i motivi etici e politici alla base della lotta della Resistenza italiana, costituendone uno dei più autorevoli e credibili rappresentanti a livello istituzionale (Wikipedia)

Boldrini significa essenzialmente due cose: l'idea che la Resistenza per essere vincente doveva essere di popolo e la scelta conseguente era praticare la lotta armata in pianura. Fu una scelta vincente perché ebbe il merito storico di dare fiducia al mondo contadino (Guido Crainz)

L'eccidio di Codevigo gettò sospetti sul ruolo della 28^ Brigata Garibaldi e, benché le indagini portarono ad individuare i responsabili solo tra i membri del gruppo di combattimento "Cremona" del Regio Esercito, con assoluzione dei quattri partigiani della 28^ Garibaldi, senza alcun coinvolgimento del Comandante Bulow, non mancarono i tentativi di infangare Arrigo Boldrini. Nel 1960 la sua casa fu incendiata dai neofascisti. Nel 1996 Boldrini vinse la causa contro Vittorio Sgarbi che lo aveva accusato di assassinio.  Il critico d'arte ritrattò le accuse con scuse pubbliche sulla stampa e pagamento dei danni. Tuttavia, come accadde anche a Germano Nicolini (il  Comandante Diavolo) che fu condannato ingiustamente a 22 anni di carcere, la tendenza a gettare fango sugli eroi della resistenza non è mai stata debellata. 


Arrigo Boldrini è stato insignito di Medaglia d’Oro al Valor Militare e di tre Croci di guerra. Ha ricevuto onoreficenze dalle autorità di vari paesi (Polacca, USA, Jugoslavia, URSS e Cecoslovacchia). Per molti anni è stato eletto come parlamentare del Partito Comunista Italiano.

I Presidenti della Repubblica Pertini, Cossiga, Scalfaro, Ciampi, Napolitano e post-mortem, Mattarella, hanno riconosciuto l’importante ruolo avuto da Arrigo Boldrini per l'affermazione, la difesa, lo sviluppo della democrazia in Italia, delle sue istituzioni e della libertà nazionale.

Se davvero Laura Boldrini avesse avuto un legame di parentela col Comandante Bulow ne sarebbe stata naturalmente orgogliosa, ma chi s'è inventato quella parentela che non esiste non è solo un ignorante è anche un idiota che pensava d'aver gettato altro fango su una persona fin troppo e ingiustamente denigrata.

 


 




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