2 luglio 2023

La guerra distopica

Val è il nome di un giovane ucraino che costruisce droni da guerra. Nell'intervista gli chiedono quanti uomini ha ucciso coi suoi micidiali giocattoli: "Centinaia forse, ma è difficile tenere il conto. Ormai per me è diventato un lavoro e la stessa cosa pensano i nemici mentre maneggiano i loro droni o sparano razzi su di noi. Dispiace, ma la guerra è anche e soprattutto questo."
Il giornalista descrive la calma e la precisione con cui Val esegue il suo lavoro. "Sono freddo? Non credere che non sappia cosa significhi togliere una vita, ho rispetto per gli avversari, anche loro sono stati mandati allo sbaraglio dentro una guerra che non volevano. La colpa della loro morte non la sento mia, ma è di chi ha voluto tutto questo orrore, Vladimir Putin”.

La colpa non è mai degli attori. Erano attori gli studenti di Stanford chiamati a recitare la parte delle guardie o quella dei detenuti nell'esperimento carcerario del Prof. Zimbardo. Non era un carcere, non c'erano colpevoli da punire, ma il crescendo di abusi, vessazioni e violenze era vero, si generava in modo quasi spontaneo, frutto della situazione astrattamente definita dall'esperimento.

La guerra è un grande esperimento. In guerra gli uomini compiono atrocità senza malvagità. Lo fanno perché è la guerra. La stessa risposta potrebbero darla anche i costruttori di armi, i generali che disegnano le strategie di combattimento, gli agenti segreti che diffondono notizie false e nascondono quelle vere. E' la guerra. Sono tutti innocenti, tranne l'unico, re o presidente, che ha dato il via all'esperimento.

Ma che esperimento è quello che si svolge nel Mar Mediterraneo? 

Barconi stracolmi di migranti che affrontano tempeste, che sfuggono ai controlli, pagano, subiscono le violenze dei trafficanti, poi si smarriscono tra le onde e naufragano lasciando decine, centinaia , migliaia di persone affogare. E' un esperimento che dura da anni. Da una parte i migranti che si lasciano alle spalle storie dolorose e dall'altra i soccorritori delle ong e i marinai della guardia costiera.

Chi ha preparato le condizioni del flusso migratorio? chi ha dato il via all'esperimento?

Un sopravvissuto al naufragio di Pilo (un peschereccio con 700 persone a bordo) è stato condotto al centro di Malakasa. Racconta della Guardia costiera greca: «Pensavamo che ci avrebbero soccorso, invece hanno fatto affondare la barca». Ma il comando della Guardia costiera racconta il contrario: fu il peschereccio a rifiutare la loro assistenza. Furono loro stessi a volersi affondare.

A Cutro, in Italia, nel mese di febbraio, nessuno fece affondare la barca dei migranti, ma tutti la ignorarono, lasciando che la mareggiata la schiantasse contro gli scogli. Quasi cento morti.

Non è una guerra. E' un esperimento strano,  in cui i ruoli di amico e nemico si scambiano e si confondono. Non ci sono armi, non ci sono rifugi, spesso i trafficanti vengono pagati da chi dice di volerli contrastare e i soccorritori vengono colpevolizzati. Chi ordina di respingere in mare i disperati, non dirà mai che vuole abbandonarli al loro tragico destino, ci dirà che vuole aiutarli e che quello è il vero aiuto, la soluzione del problema. Sterminio? Ma mai chiamarlo così, meglio dire: governare i flussi.

Ma chi ha dato il via a questa guerra distopica?

Nessun commento:

Posta un commento