23 giugno 2023

La fabbrica delle opinioni

E' possibile programmare il cervello? è possibile fabbricare le opinioni e distribuirle ai cittadini che le faranno proprie senza neanche rendersene conto?
Spesso ci dicono che questo è possibile, ma siamo portati a pensare che non può accadere a noi, perché  non siamo così stupidi da farci rifilare opinioni altrui e di crederci, come fossero le nostre.
Ma è davvero così?
Ecco, ho un esempio sotto mano.

Stamattina un amico mi ha mandato un messaggio carico di indignazione: vergogna, vergogna, vergogna, scritto sotto il titolo di un articolo:

"Sono stati promossi con 9 in condotta gli studenti di Rovigo che hanno sparato proiettili finti contro una prof. Le scuse del Ministro Crosetto alla docente."
C'è poco da obiettare, l'indignazione è comprensibile: come fai a dare nove in condotta a studenti che si sono comportati in quel modo?
Sto quasi per mettergli il mio like di conferma e approvazione, poi mi trattengo per una pignoleria: ma che c'entra Crosetto cha fa il Ministro della Difesa? Forse dovrebbe essere il Ministro dell'Istruzione a dire qualcosa.

Vado a controllare e trovo la dichiarazione del Ministro Valditara, diversa nello stile ma simile nella sostanza: il nove in condotta è diseducativo. Il Ministro dice di aver chiesto una relazione alla scuola.
Meno male, mi dico, abbiamo un Ministro capace che non ha ancora perso il senno. Sono bravi questi ministri del Governo Meloni. Non è la mia opinione normalmente, ma in questo caso come potrei dire il contrario? 

I miei pensieri ormai hanno preso una direzione insolita, forse simile a quella dell'amico che ha marchiato col vergogna vergogna una decisione evidentemente abnorme. Procedo: possibile che due ministri non possono far nulla per evitarla o per correggerla? Su questa via il passo successivo è che dovrebbero avere più poteri... mmmh... mi sto spingendo verso i pieni poteri invocati a suo tempo da Salvini?

Che strana piega stanno prendendo oggi i miei pensieri. Ed è stata sufficiente una notizia di poco conto. Ma io rifiuto l'idea dell'aumento di poteri al governo, la mia coscienza democratica resiste, eppure non resto indifferente e sono portato a farmi una domanda: chi ha preso quella decisione e perchè?  

L'ha presa il consiglio di classe. L'hanno presa i professori. Vergogna!

Ma perché lo fanno? Non saranno mica impazziti? Ecco, c'è una sola spiegazione: quegli insegnanti si sono fatti contagiare dal buonismo. Ma sì, lo sappiamo come sono gli insegnanti, quelli che votano sempre piddì, che non hanno problemi, posto fisso e vacanze lunghe, sempre indulgenti, sempre tendenzialmente accomodanti, tutto molto facile per loro. Ecco dove siamo arrivati: sono diventati buonisti perfino con chi gli spara pallini di gomma in faccia. Vergogna, vergogna, vergogna! 

Quella che sembrava una notizia di poco conto mi sta lasciando nel subconscio l'approvazione per i ministri e l'indignazione verso gli insegnanti e verso quel loro modo sciocco e banale di pensare chiamato buonismo, quel perdonare tutti, accogliere tutti, redditi a tutti... insomma, quello che contraddistingue la sinistra.

Ma trovo anche un'altra notizia. Sembrerebbe di segno contrario, ma non lo è:

L'alunno sedicenne che aveva  inferto ferite con un coltello da caccia alla sua insegnante durante una prova di italiano al liceo scientifico Alessandrini di Abbiategrasso è stato espulso dalla scuola e bocciato.
In questo caso la scuola non è stata indulgente, però c'è la famiglia che si è già rivolta agli avvocati per far annullare la decisione. Vogliono che il figlio sia promosso perché aveva buoni voti. Sostengono che non può essere bocciato solo per cattiva condotta. Qui sono i genitori che si dovrebbero vergognare e anche gli avvocati che li assecondano, e poi anche i giudici se dovessero dar loro ragione. Tutti evidentemente contagiati dal buonismo. Dovrebbero vergognarsi e sparire. Anche qui l'indignazione si rivolge contro il buonismo diffuso dalla cultura di sinistra, quella del sessantotto, del sei politico, eccetera eccetera.

Non siete d'accordo anche voi? 

A me gli ideali del sessantotto piacevano, ma ora come potrei non adeguarmi ai giudizi basati sull'evidenza dei fatti?

Adesso però usciamo dal socialflusso e andiamo a vedere come stanno le cose nel mondo reale. 

Quello che vi ho appena raccontato non è un fatto, è un'opinione  preconfezionata e pronta per essere infilata nei nostri cervelli. Il mio amico me l'ha incolpevolmente trasferita, l'ho quasi fatta mia e ora potrei a mia volta trasferirla via social a tanti altri, perché sembra un fatto, sembra la semplice notizia di un fatto vero.

Per uscire dall'inganno e guardare davvero i fatti, non le opinioni, è consigliabile non pendere dalle labbra di Crosetto e di Valditara. I fatti quali sono? Una scuola e un voto di condotta. Le vediamo queste due cose? le conosciamo abbastanza? probabilmente no.

Tanti anni fa, quando Crosetto, Valditara ed io, eravamo studenti, i professori interrogavano e assegnavano voti. Giusti o ingiusti, li mettevano loro e allo scrutinio finale, tutti insieme, decidevano anche il voto di condotta, cioè assegnavano un voto al modo in cui ogni studente s'era comportato. Il comportamento era importante, perciò otto era già un brutto voto e con sette eri bocciato. Attenzione: eri bocciato anche se avevi ottimi voti di profitto scolastico, perché la condotta era cosa diversa dal profitto.

E' ancora così? No, è cambiato tutto. Adesso i voti non sono più la traduzione numerica di un giudizio personale: ti considero bravo perciò ti dò un nove, sei un somaro prendi quattro. Questo non si può fare! No, no, no, no!
Adesso ci sono le "verifiche" che devono essere "oggettive" e si somministrano secondo modalità prestabilite con griglie di valutazione prestabilite. La griglia è una tabellina dove i livelli si incrociano con gli indicatori, che devono scaturire da parametri, che devono essere conformi alle schede di programmazione, che devono essere coerenti col POF e col PTOF elaborato in base al RAV dai dipartimenti disciplinari della scuola tenendo conto delle otto competenze chiave di cittadinanza senza le quali nessun essere umano è adeguato alla vita sociale. (sic)

Gli insegnanti passano ore, giorni, settimane ad elaborare griglie, tabelle, parametri, indicatori... tutto da comporre con certosina pazienza dentro le schede di programmazione, i POF, i PDP... scartoffie che nessun genitore o studente mai vedrà e nessun bibliotecario leggerà. Sono destinate a restare chiuse per sempre in computer, pen-drive, cassetti e armadietti senza che nessuno mai dedicherà loro un solo minuto, salvo che non ci siano ricorsi. Di fronte al ricorso giudiziario la scartoffia diventa verbo sacro, tutto si basa sui versetti e le virgole di quelle scritture apparentemente inutili.

Nella babele di quelle griglie c'è anche quella che definisce gli indicatori del voto di condotta, che ora è quasi uguale agli altri voti, quindi il sette in condotta non comporta più la bocciatura, solo il cinque è considerato insufficiente.

Ogni scuola nella propria autonomia (che bella parola!) redige le proprie griglie. E' d'obbligo che anche il voto di condotta sia calcolato in base a numerosi indicatori che misurano la frequenza scolastica, l'interesse per le discipline, la partecipazione ai progetti extracurricolari e altro ancora. E il comportamento? Sì, un po' ci rientra anche il giudizio sul comportamento, che deve comunque scaturire da indicatori che prendono in considerazione vari aspetti: il rispetto del regolamento scolastico, il rispetto degli orari, l'attenzione, le note di richiamo, ecc. Ecco il FATTO da cui scaturisce il voto di condotta. Lo sapavate? Non è che guardi il coltello, la professoressa ferita, senza tener conto che il pugnalatore era sempre puntuale alle lezioni, che ha fatto i PCTO, pochissime assenze, ecc. ecc.

Io non so che tipo di grigliate hanno preparato i docenti del Viola-Marchesini di Rovigo o quelli del Liceo Alessandrini di Abbiategrasso, però una cosa è certa: ci sono norme da rispettare. 

Ve ne cito una:

Art.3 del Decreto n.5 del 16-01-2009 firmato da Mariastella Gelmini è scritto chiaramente che la valutazione della condotta "non può riferirsi ad un singolo episodio" perché deve scaturire da un giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile e culturale...
Poi all'art.4 dello stesso decreto è stabilito che la valutazione insufficiente nella condotta è possibile solo quando lo studente, oltre ad un comportamento di particolare gravità sanzionato con la sospensione di almeno 15 giorni, non abbia dimostrato segni di cambiamento nel comportamento.

Quindi, sarà anche grave colpire la prof sparandole in faccia pallini di gomma, magari una bella sospensione ci sta, ma poi quei ragazzi non hanno mica continuato a farlo per tutto l'anno, il cambiamento dunque c'è stato ed è concretamente apprezzabile. Ecco che un voto negativo in condotta diventa impossibile, violerebbe le norme.

Qualora il TAR dovesse annullare la bocciatura dell'accoltellatore di Abbiategrasso non sarà per buonismo dei giudici e neanche della famiglia che probabilmente agisce in base a considerazioni che non sono di ordine disciplinare, preoccupata di non aggravare lo squilibrio psichico di cui il loro figlio sicuramente soffre, nonostante il buon rendimento scolastico.

Chi volesse prendersela col famigerato buonismo  non vada a cercarlo nei residui del sessantotto o nelle istanze dei sindacati, la sinistra non c'entra un bel niente. Mariastella Gelmini ha firmato i suoi decreti con la piena approvazione di quell'area politica che si è sempre opposta alla sinistra, ai sindacati e al sessantotto. L'ha fatto quando Valditara era tra i suoi stretti collaboratori. Il diseducativo nove in condotta ha radici nel decreto Gelmini del 2009 che gli insegnanti devono rispettare e non possono abolire. Forse Crosetto e Valditara potrebbero, visto che sono al governo. Allora piuttosto che indignarsi con gli insegnanti o prendersela coi genitori dell'alunno colto dal raptus violento, potrebbero informarsi e agire politicamente di conseguenza. Perché non lo fanno?

Se nessuno abolisce i decreti e le scartoffie del burocratese scolastico, quei professori che hanno osato bocciare l'accoltellatore, affibbiandogli un voto negativo in condotta, rischiano di doversi ravvedere qualora il TAR dovesse accogliere il ricorso in ossequio alle norme dell'era berlusconiana. E paradossalmente i professori che hanno assegnato il nove in condotta ai pericolosi monelli, potrebbero aver formulato una corretta valutazione attenendosi correttamente alle direttive ministeriali.

Vedete come siamo lontani dalla notizia letta all'inizio? Ora stiamo guardando i fatti. Ma com'è che nessun giornalista va ad intervistare direttamente i professori, cioè gli artefici di quelle decisioni che appaiono tanto strane? Perché non s'informano sulle norme? Che senso ha intervistare Crosetto e citare Burioni senza cercare la verità dei fatti e senza dare un'occhiata alle norme? 
Se fossero veri giornalisti lo farebbero, ma sono fabbricanti di opinioni, preferiscono stare alla larga dalla verità. La notizia che stamattina ha fatto indignare il mio amico, non era una notizia, era un'opinione politica fabbricata come una "app" pronta per essere installata direttamente nella nostra mente. Produrrà da sola molte altre idee.
Non è una cosa da stupidi, non siamo stupidi, siamo semplicemente indifesi rispetto a queste tecniche subliminali: quel nove in condotta non sembrava neanche una questione politica, ma in questo mondo che corre, chi ha tempo di entrarci dentro, smontare e disinstallare la app spiegando, come in questo caso, la complessa evoluzione della normativa scolastica? E' così che ci beviamo tutto, inconsapevolmente, e poi cominciamo anche noi a scrivere idiozie senza sospettare che la nostra opinione è stata abilmente manipolata.

*    *    *

P.S. - il decreto Gelmini è stato poi abrogato e sostituito dal DPR 122 del 22 giugno 2009 nel quale la formulazione della norma è stata modificata, i limiti citati sono stati sostituiti da un rinvio allo Statuto delle Studentesse e degli Studenti (DPR 249/1998) che autorizza anche provvedimenti severi.

Art.4 - nono comma: L’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana o vi sia pericolo per l’incolumità delle persone.

Nei casi gravi con recidiva è prevista anche l’esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi. 

Le norme del decreto Gelmini restano tuttavia indicative di un modello giuridico-culturale che fortunatamente ha poi ridotto la sua portata per restituire valore alle norme più severe varate sotto l'egida del centro-sinistra (lo Statuto del 1998 reca infatti la firma del Ministro Luigi Berlinguer e del Premier Romano Prodi) ma in moltissimi casi le direttive del decreto Gelmini continuano ad informare l'elaborazione delle "griglie".

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