«C’è una categoria di antenati più immortale degli altri: le figure profetiche, capaci di incarnare le profonde ispirazioni di uguaglianza, di liberazione e di giustizia del loro popolo. Thomas Sankara è uno di loro. Visionario, Sankara si schierò con i più deboli, predicò le virtù dell’economia locale, respinse i prestiti della Banca mondiale e mise in moto l’autosufficienza alimentare e la produzione tessile. Più autonomia per le donne, le classi lavoratrici e i contadini che vivevano sotto il giogo dei capi villaggio. Abolizione del lavoro obbligatorio che colpiva i piccoli agricoltori, promozione dell’uguaglianza dei sessi, divieto dell’escissione e della poligamia »
L'elogio del capitano Tom Sank è stato pronunciato da Abdourahman A. Waberi, citato da Wikipedia.
Sankara è stato un leader molto carismatico per tutta l'Africa occidentale sub-sahariana. Cambiò il nome di Alto Volta in Burkina Faso, divenendone il primo presidente, e si impegnò molto per eliminare la povertà attraverso il taglio degli sprechi statali e la soppressione dei privilegi delle classi agiate. Finanziò un ampio sistema di riforme sociali incentrato sulla costruzione di scuole, ospedali e case per l'estremamente povera popolazione, oltre a un'importante lotta alla desertificazione con il piantamento di milioni di alberi nel Sahel.
Il suo rifiuto di pagare il debito estero di epoca coloniale, insieme al tentativo di rendere il Burkina autosufficiente e libero da importazioni forzate, attirò le antipatie di Stati Uniti d'America, Francia e Inghilterra, oltre che di numerosi paesi circostanti. Questo sfociò nel colpo di Stato del 15 ottobre 1987, in cui all'età di 38 anni il giovane capitano Sankara fu assassinato dal proprio vice, Blaise Compaoré, con la complicità dei suddetti stati. Celebre soprattutto per il suo discorso all'Organizzazione dell'Unità Africana contro imperialismo e neocolonialismo e per essere stato il primo Presidente africano a riconoscere l'AIDS come grave piaga sociale, lanciando un'efficace campagna di vaccinazione e prevenzione. Rinunciò a qualunque beneficio personale come Presidente del Burkina Faso e al momento della morte gli unici beni in suo possesso erano un piccolo conto in banca di circa 150 dollari, una chitarra e la casa in cui era cresciuto. Figura carismatica e iconica per milioni di africani, è comunemente indicato come "Che Guevara africano" o "Presidente ribelle".
Altre notizie sulle politiche adottate da Sankara nel Burkina Faso, governato fino al 2014 dal colpevole del suo assassinio, sono reperibili su Wikipedia.
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